Nelle carceri emiliane tasso sovraffollamento del 170%: scioperano i penalisti

Le Camere penali dell’Emilia Romagna oggi e domani si astengono dalle udienze per protestare sulle condizioni dei penitenziari.

Bologna – Le Camere penali dell’Emilia-Romagna si asterranno dalle udienze penali oggi e domani per protestare contro le condizioni delle carceri del territorio, soprattutto dopo che in quello di Modena in un mese sono morti quattro detenuti. Oggi si svolge anche un’iniziativa di sensibilizzazione al Tribunale penale di Bologna, con la partecipazione dell’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti. Ad annunciare la mobilitazione ed esprimere le ragioni della protesta sono il direttivo e l’Osservatorio Diritti umani, carcere ed altri luoghi di privazione della libertà della Camera Penale F.Bricola di Bologna.

“Le gravissime difficoltà e problematiche che affliggono da tempo l’istituto – spiega il presidente Nicola Mazzacuva – hanno trovato conferma in occasione delle recenti visite alla Casa Circondariale di Bologna, alle quali hanno partecipato importanti esponenti della politica locale e regionale”, tra cui Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia Romagna e Isabella Conti, assessora al Welfare. Due giorni fa “c’è stato un altro sopralluogo al quale hanno partecipato diversi magistrati giudicanti del Tribunale di Bologna. “Entrambe le visite – riferisce la Camera Penale – hanno restituito una situazione allarmante in termini di
sovraffollamento dell’istituto”.

Secondo i dati forniti dalla direzione della Casa Circondariale, attualmente il numero di detenuti presenti è pari a 858, a fronte di una capienza regolamentare di 500 posti: un tasso di sovraffollamento del 170% circa. Tra questi, oltre un terzo sono in attesa di giudizio e oltre il 38% soffrono di patologie legate alla tossicodipendenza”. Tra i principali problemi, poi, si evidenzia “la mancata attivazione di risorse economiche per sovvenzionare le indennità di frequenza per i corsi di formazione professionalizzanti” e “i deficit delle condizioni strutturali all’interno delle sezioni che possono essere affrontati e risolti solo con interventi edilizi e di manutenzione straordinaria”.

Le condizioni più critiche si riscontrano nelle sezioni “nuovi giunti”, in infermeria e nel reparto giudiziario, dove sono emerse – spiega la Camera Penale – “condizioni di detenzione estremamente difficili per l‘angustia degli spazi vitali, le precarie condizioni igieniche e strutturali degli ambienti e la presenza di detenuti in condizioni psichiche particolarmente compromesse”. La delegazione dell’avvocatura ha inoltre chiesto di “focalizzare l’attenzione sulla salute dei detenuti, con particolare riguardo ai soggetti con problemi di tossicodipendenza, che dovrebbero poter espiare la pena loro inflitta in comunità di recupero e luoghi diversi dalle celle di detenzione”.

In più si esprime “la massima preoccupazione per l’imminente trasferimento di circa cinquanta giovani adulti, provenienti dagli Istituti penali minorili di tutto il territorio nazionale, presso la Casa Circondariale di Bologna, un’operazione tanto complessa quanto sciagurata stante il già elevato tasso di sovraffollamento dell’istituto (170%)”. “E’ lampante – avverte il presidente Mazzacuva – che una tale scelta aumenterebbe a dismisura le criticità e creerebbe problemi di convivenza all’interno dell’istituto, oltre a pregiudicare fortemente la continuità delle attività trattamentali di medio-lungo termine che, specie per i giovani detenuti, risultano di fondamentale importanza per un pieno reinserimento sociale”.

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