Il Viminale a prefetti e questori: “Aumentare i rimpatri”. Avanti con piano Albania

Piantedosi: “Nel 2024 aumentate espulsioni e diminuiti sbarchi”. La premier “Corte giustizia Ue non comprometta politiche di rimpatrio”.

Roma – Il piano Albania non si ferma. Il Governo è intenzionato ad andare avanti. “Siamo determinati a trovare una soluzione a ogni ostacolo che appare”, afferma la premier Meloni. Si andrà avanti “non solo perché crediamo nel protocollo ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare e il dovere della politica di assumersi le responsabilità” e “sui flussi migratori l’indicazione dalla maggioranza dei cittadini molto chiara: ci chiedono di fermare immigrazione illegale che produce insicurezza mancata integrazione e prima nemica immigrazione illegale”. Intanto, un forte input a prefetti e questori ad aumentare i rimpatri di migranti irregolari è arrivato – si apprende – nel corso della Conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia sulle linee d’indirizzo per le politiche di contrasto all’immigrazione irregolare, dove sono intervenuti – tra gli altri – la premier Giorgia Meloni ed il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

I dati esaminati dimostrerebbero che gli stranieri irregolari hanno una tendenza alla delittuosità superiore a quella dei regolari e degli italiani. “Dal 2022 ad oggi, per il terzo anno di fila, si è registrato un aumento delle espulsioni del 15-20%, l’anno scorso ci sono stati 1.300 espulsi in più, che significano 1.300 potenziali fattori di insicurezza per i nostri cittadini”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto alla Conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia presso la Scuola Superiore Amministrazione dell’Interno. “Abbiamo ridotto gli sbarchi del 60%, una riduzione avvenuta non a caso, ma sulla base di una miriade di accordi internazionali innanzitutto sotto l’egida e il lavoro preparatorio e diretto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e insieme con accordi operativi con le strutture di polizia dei paesi con i quali collaboriamo”. 

La presidente del Consiglio ha fatto notare: “Sui flussi migratori l’indicazione dalla maggioranza dei cittadini molto chiara: ci chiedono di fermare l’immigrazione illegale perché l’immigrazione illegale produce insicurezza, mancata integrazione, incapacità di garantire lo stato di diritto e anche perché l’immigrazione illegale di massa è la prima nemica della migrazione legale”. Meloni alla Conferenza dei prefetti e dei questori, sottolinea che “non c’è niente di più importante che salvare una vita umana o strappare quella vita agli artigli della mafia“. E aggiunge: “Penso che sia significativo il fatto che l’organizzazioni delle migrazioni ci dice che nel 2024 sulla rotta del mediterraneo centrale a fronte di circa 66mila arrivi” si sono registrati “1695 morti e dispersi, nel 2023 con oltre 157mila arrivi irregolari i morti e i dispersi sono stati 2526″. 

Nel 2014 l’anno dell’operazione Mare nostrum che “nasceva proprio per salvaguardare la vita in mare, si sono contati 3126 morti a fronte di 170mila arrivi: significa una cosa banale, – ha concluso la premier – che diminuire le partenze e stroncare il business dei trafficanti è l’unico modo per ridurre il numero di persone che perdono la vita nel tentativo di raggiungere l’Italia e l’Europa e penso che questo debba essere il risultato che più di tutti ci inorgoglisce”. 

Il centro di prima accoglienza allestito a Shengyin in Albania, 11 ottobre 2024.
ANSA/Armand Mero

Nel corso del suo intervento, Meloni ha inoltre sottolineato che “sarà importante fare chiarezza” sulle norme sui Paesi sicuri “e che la Corte di giustizia europea scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio non solo dell’Italia ma di tutti gli stati membri dell’Unione europea”. Dire che “appare fragile” l’argomentazione “della supremazia della normativa europea rispetto a quella italiana in base alla quale si disapplicherebbe la normativa italiana sui paesi sicuri” visto che la Germania “rimpatria in Afghanistan senza che questo dai giudici tedeschi sia considerato in contrasto con la normativa europea”, ha concluso.

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