Il mistero della morte di Maurizio

Il noto ristoratore aveva un carattere difficile e duro e lo manifestava sempre, anche con i clienti. Non correva buon sangue nemmeno con i parenti. Gli investigatori lasciano aperta ogni ipotesi, anche quella della morte violenta, atteso che l’uomo non avrebbe avuto molte ragioni per suicidarsi nonostante qualche momento di depressione. Strana l’allocazione del cadavere e il ritrovamento di arnesi da taglio.

CIMADOLMO (Treviso) – Omicidio, suicidio o incidente? I dubbi sulla strana morte di Maurizio Bassetto, noto ristoratore di 80 anni, continuano ad arrovellare il cervello degli inquirenti che proseguono le indagini senza soste. Già titolare della trattoria “Da Maurizio” di Cimadolmo, Bassetto, separato senza figli, era considerato un brav’uomo e benvoluto da tutti.

Maurizio Bassetto nel suo ristorante

Gli amici lo descrivono come vulcanico, generoso, di compagnia, “diretto” nelle sue espressioni verbali, a volte anche troppo polemico, ma è difficile ritenere che qualcuno, forse sentendosi offeso, abbia voluto fargli del male solo per questo. Comunque stiano le cose e a parte i delitti per soldi e per passione si uccide per qualsiasi cosa, anche la più banale. Ma c’è qualcosa di inquietante nella dinamica degli eventi che si sarebbero succeduti sino al decesso dell’uomo.

Il cadavere di Bassetto è stato ritrovato, seminudo e in avanzato stato di decomposizione, dentro una profonda concimaia nelle adiacenze di via Cavalieri di Vittorio Veneto, lo scorso 12 agosto, poco prima delle 6.30. A scoprire la salma è stata una nipote della vittima preoccupata perché non sentiva il ristoratore da alcuni giorni. Sul posto, non lontano dall’abitazione dell’uomo, si recavano gli inutili soccorsi ed i carabinieri di Conegliano Veneto per i rilievi di rito e l’avvio delle indagini a cui è seguito il sequestro dell’abitazione della vittima e del suo ristorante.

I militari rinvenivano accanto al corpo di Bassetto alcuni arnesi da taglio, un coltello ed un rasoio affilati, che ad una prima ricognizione cadaverica sono apparsi compatibili con sei ferite sparse su ventre e torace, oltre ad un’altra ferita, forse quella mortale, inflitta con una coltellata in prossimità del cuore. Il decesso dell’uomo sarebbe avvenuto due giorni prima rispetto al ritrovamento e non sono stati ritrovati messaggi d’addio.

Carabinieri e soccorritori vicino la concimaia

Quest’ultimo particolare, infatti, potrebbe escludere il suicidio ma non mancano gesti estremi di persone che non hanno lasciato a congiunti e parenti alcun biglietto di commiato. L’autopsia è già stata programmata in questi giorni e soltanto cosi si potrà sapere di più sul tragico fatto di sangue. Del resto Bassetto non avrebbe avuto motivi per ammazzarsi. Una donna che l’aveva incontrato pochi giorni prima della tragedia lo ricorda sereno e allegro. Stessa cosa alcuni amici dell’uomo che l’avevano incontrato per prenotare una cena a tema trovandolo “tranquillo come al solito”.  

Pare infatti che Bassetto aprisse il suo locale saltuariamente e solo per cene programmate. E proprio nella sua trattoria, anni addietro, era accaduta una spiacevole vicenda poi venuta prepotentemente alla ribalta delle cronache. Nel 2015, durante la serata conclusiva della rassegna “Bianco dolce fresco asparago”, uno dei più importanti eventi del territorio e con 150 persone in sala, faceva il suo ingresso nel locale l’allora prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, oggi in pensione, accompagnata dal marito, dall’autista e dall’inseparabile cagnetta Olga.

Dopo gli aperitivi in giardino tutti a tavola. E qui che si consuma il fattaccio. Una cameriera avvisa Bassetto della presenza di un cane in sala, ben sapendo che il titolare non tollerava animali nel suo ristorante. Subito dopo si scatenava un’accesa discussione fra il rappresentante di governo e il ristoratore, conclusasi con il prefetto Marrosu cacciato dal locale con la sua cagnolina. Dunque solare si, allegro, simpatico ma anche rustico, rude, scorbutico e a tratti anche aggressivo, dicono di Bassetto altri amici che lo conoscevano bene:

Giovanni Ministeri

”Sul lavoro era sempre affabile, amava il suo ristorante e le sue tradizioni – racconta Giovanni Ministeri, primo cittadino di Cimadolmo – ma aveva un carattere particolare, duro. Era separato, senza figli e non aveva un buon rapporto con i familiari…Lo conoscevo da una vita, pur non frequentando da molto il suo locale. Bassetto ha dedicato la sua vita alla ristorazione, con alti e bassi, ma mettendo sempre moltissima passione in quel che faceva”.

Il ristorante aveva conosciuto tempi migliori e nonostante fosse rinomato rimaneva chiuso per lunghi periodi proprio per carenza di clienti. Insomma Maurizio Bassetto era un uomo solo con un carattere tutto sommato difficile. Stanco della vita o forse con qualcuno avrebbe calcato la mano?

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