Nasce un nuovo importante strumento a disposizione delle Pmi: l’Osservatorio sul mercato dei Capitali esteri e nazionali, fondato dal Consiglio nazionale dei commercialisti per assicurare un legame tra imprese e legislatore. Avrà sede a Milano.
Roma – Le Pmi, piccole e medie imprese, hanno rappresentato nel nostro Paese, il fiore all’occhiello dello sviluppo nazionale. Ora, con l’avvento delle nuove tecnologie, si avverte la necessità di avere vie più praticabili, sia burocraticamente che economicamente, per il mercato dei capitali. Per questi motivi è stato fondato dal Consiglio nazionale dei commercialisti l’Osservatorio sul mercato dei capitali esteri e nazionali, che ha sede presso la Borsa italiana di Milano.
L’obiettivo è stabilire, grazie ai commercialisti, un legame tra imprese e legislatore, con la collaborazione di enti specializzati, università ed enti di ricerca pubblici e privati. Negli ultimi anni sono state introdotte nuove normative per favorire l’accesso delle imprese a un mercato del credito complementare a quello delle banche.
Ora, secondo il Consiglio dei commercialisti, l’Osservatorio si pone anche lo scopo di ricercare strumenti di finanza alternativa che, negli ultimi tempi, hanno favorito la crescita dimensionale delle imprese, a integrare l’apporto del sistema creditizio. L’Osservatorio, oltre che dai commercialisti, è composto da esperti della Banca d’Italia, Consob (Commissione nazionale per le Società e la Borsa, autorità amministrativa indipendente), Assogestioni (Associazione italiana delle società di gestione del risparmio) e Borsa Italiana.
Collabora a questo processo ELITE, una piattaforma ideata ad hoc da Borsa italiana per favorire le aziende nella crescita sostenibile, velocizzare l’iter all’accesso di capitali, competenze e networking, ovvero creare relazioni di lunga durata e di buona reputazione. Inoltre, anche la possibilità di usufruire fonti di finanziamento alternative, tra cui ricordiamo: i Basket Bond (la prima transazione finanziaria di sistema che valorizza un insieme selezionato di imprese di qualità), investitori istituzionali, private equity (operazione finanziaria di medio lungo periodo a favore di aziende non quotate, ma valutate positivamente per la crescita), venture capital (fondi investiti a lungo termine in imprese con un alto grado di rischio, ad esempio di startup che intendono produrre beni o fornire servizi innovativi), advisor finanziari (consulenti che offrono servizi a imprese coinvolte in un processo di finanza straordinaria, ad esempio, nella preparazione di un’offerta pubblica finalizzata alla quotazione).
Il mercato per le Pmi con un alto potenziale di crescita è simile a quelli presenti anche su altre borse europee: Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo e Parigi ed è conosciuto col nome di “Euronext Growth Milan”. Offrono un ausilio concreto a quelle piccole e medie aziende che sono alla ricerca di capitali per il loro sviluppo, grazie allo snellimento burocratico e alla sua velocizzazione, ingredienti, questi ultimi, che sono importanti per le loro esigenze. Vengono accompagnate sul mercato da advisor, che le seguono lungo tutto il processo di quotazione, rispettando le autorizzazioni e i regolamenti dei mercati.
Ora, come si dice in certi casi, se sono rose, fioriranno. Anche perché la caratteristica fondamentale delle piccole e medie imprese italiane, è stata, nel loro massimo sviluppo e fulgore, proprio la loro ristretta dimensione. Questo ha garantito di stabilire rapporti più stretti di collaborazione costruttiva tra il management e i dipendenti, che si sono sentiti maggiormente coinvolti attivamente nei processi di costruzione del valore aggiunto dell’impresa. Quest’aspetto ha reso possibile l’innovazione di processo e di prodotto, che hanno contribuito, non poco, alla ricchezza nazionale.