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Il killer di Pierina è un uomo alto e robusto. Ma non ha ancora un volto

Profondità e direzione delle ferite, unite all’analisi degli schizzi di sangue, permettono di definire la sagoma dell’assassino dell’ex infermiera.

RIMINI – L’inchiesta sulla morte di Pierina Paganelli, l’ex infermiera di 78 anni accoltellata nel garage di casa lo scorso 3 ottobre, segna il passo. Nonostante gli sforzi puntuali degli investigatori gli unici sospettati rimangono gli stessi ovvero le persone che gravitano nell’ambito familiare della vittima e in quello dei vicini di casa. A parte le testimonianze dei soggetti che, a vario titolo, erano più o meno vicini a Pierina gli inquirenti hanno in mano poca roba: una serie di video, tracce di Dna rilevate sul corpo della pensionata e sui suoi vestiti, tracce di sangue repertate per decine di metri all’interno dei box e poco altro ancora. Tutto questo materiale, però, non ha portato al killer della Testimone di Geova ammazzata con 29 coltellate da un assassino rabbioso e audace. Sono le 22.08 quando la Panda rossa di Pierina arriva nei garage di via del Ciclamino.

I garage del condominio dove si è consumato il delitto

La donna torna da una funzione religiosa tenutasi nella Sala del Regno e terminata poco prima. Parcheggiata l’auto la donna si appresta ad aprire la porta tagliafuoco che conduce all’ascensore e alle scale del complesso residenziale. Ma è proprio qui, in questo spazio ben delimitato che il killer l’aspetta probabilmente appostato da qualche minuto o forse avvisato da qualcuno del ritorno a casa di Pierina. In quest’area dei garage si consuma la mattanza. Il cadavere verrà ritrovato solo il giorno dopo, verso le 8.30, dalla nuora Manuela Bianchi. Quest’ultima scenderà tre volte nello scantinato prima di riconoscere la suocera.

Con lei scende anche il vicino di casa Louiss Dassilva. Poi l’avvio delle indagini e l’audizione di tutti i vicini di casa ma, in particolare, della stessa Manuela Bianchi (ritenuta l’amante di Louiss Dassilva), del fratello Loris, del figlio della vittima Giuliano Saponi, sposato con Manuela Banchi, di Valeria Bertolucci, moglie di Dassilva, e di altri che sarebbero coinvolti nella vicenda davvero marginalmente. Gli investigatori guardano con maggiore attenzione ai movimenti di Dassilva, senegalese di 33 anni, che avrebbe dichiarato di aver trascorso la sera del 3 ottobre guardando un film seduto sul divano. L’uomo ha consegnato agli inquirenti vestiti diversi rispetto a quelli indossati il giorno dell’omicidio e in più sembra che una maglietta bianca non si sa che fine abbia fatto.

Louis Dassilva con la moglie Valeria Bertolucci

Il giorno del ritrovamento del cadavere Dassilva appariva zoppicante a causa di un incidente in moto avvenuto il 2 ottobre scorso ma un video risalente al 3 ottobre inquadra l’uomo mentre cammina normalmente. Recentemente gli investigatori sarebbero riusciti a dare l’altezza approssimativa dell’assassino di Pierina che corrisponde ad un uomo alto circa 1.80. Il dato deriva non solo dall’analisi dei filmati delle telecamere ma anche dagli studi effettuati tramite sofisticate apparecchiature che analizzano la posizione e la direzione delle ferite sul corpo della vittima. In sede autoptica, infatti, l’altezza dell’assassino si ricava dalla profondità e dall’angolatura dei tagli. Così come l’altezza che si può estrapolare attraverso la cosiddetta Bloodstain Pattern Analysis, la tecnica forense che analizza gli schizzi di sangue presenti sulla scena del crimine, in particolare quelli rilevati sul corpo e indumenti della vittima.

Manuela con il fratello Loris Bianchi

In questa area dunque si rilevano forma, dimensione e distribuzione delle macchie per ricavare informazioni sulle dinamiche dell’evento omicidiario. Lo studio dell’angolo di impatto e dell’altezza di proiezione delle gocce di sangue possono fornire una stima approssimativa delle dimensioni dell’assassino. Se gli schizzi formano un angolo acuto significa che il sangue è stato proiettato da una posizione più elevata dunque il killer potrebbe essere una persona di statura medio alta. Mentre un angolo più ampio può suggerire una fonte più vicina al piano orizzontale ed orientare i detective verso un omicida di statura medio bassa.

Giuliano Saponi, uno dei figli della vittima

Tale rilevazione, adesso, è al vaglio degli esperti che valuteranno ogni ulteriore ipotesi, anche quella che lassassino di Pierina possa essere un individuo estraneo al condominio di via del Ciclamino. Certamente però un balordo che aveva intenzione di ammazzare la pensionata con estrema determinazione e ben motivato. Ecco perché gli inquirenti ritengono che l’assassino non si trovi molto lontano.

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