Si stima che nel prossimo futuro la crisi alimentare sarà devastante e impietosa. Così come la S.A.M “Severe Acute Malnutrition”, il calvario della malnutrizione. Innumerevoli le vittime, secondo stime accreditate.
Non ci provare mai più SAM! Avremmo tanto preferito che l’ammonimento fosse una parodia della più famosa pièce teatrale di Woody Allen, da cui fu tratto l’omonimo film nel 1972. Purtroppo non si tratta di commedia o di umorismo surreale, ma di una grave malattia causa della crisi alimentare globale. SAM è l’acronimo di Severe Acute Malnutrition, la forma più subdola di malnutrizione. E’ silenziosa, lenta e letale. Si manifesta con questi sintomi: vista offuscata; crampi allo stomaco; sporgenza delle costole; desquamazione della pelle; gonfiore a pancia, piedi e caviglie; cedimento dei muscoli; perdita dell’appetito; disidratazione; spossatezza; rallentamento; inabilità.
E’ come essere incapaci di muoversi. La Croce Rossa e molte agenzie non governative hanno dichiarato che solo in Somalia, Africa orientale, nei prossimi mesi oltre 350mila bambini potranno trovarsi in queste drammatiche condizioni. Sembrerebbe non esserci possibilità di cura, eppure basterebbe poco. Latte terapeutico e bustine di cibo ad alto contenuto nutritivo, ecco quello che deve essere distribuito negli ospedali, nelle comunità e nei centri nutrizionali. Nel Corno d’Africa, di cui fanno parte Eritrea, Etiopia, Gibuti e Somalia, 23 milioni di persone si trovano in una grave stato di denutrizione. La causa è una grave emergenza alimentare, che purtroppo, sta diventando normalità.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), agenzia dell’ONU specializzata per le questioni sanitarie, è il massimo organo istituzionale internazionale per la salute. Ha diffuso dei dati secondo cui la riduzione della mortalità infantile e il progresso della salute materna sono conseguenze della diminuzione della malnutrizione. Il 35% dei decessi dei bambini sotto i cinque anni, dipende, direttamente o indirettamente, da questa malattia. La gestione della malnutrizione acuta grave secondo le linee guida diramate dall’OMS può abbassare il tasso di mortalità fino al 55% in ambito ospedaliero.
Mentre recenti studi hanno dimostrato che nei bambini d’età maggiore di 6 mesi e privi di complicazioni mediche, questa malattia può essere gestita a livello di comunità, grazie agli alimenti terapeutici appositamente preparati. Per dare fattibilità a questo schema, l’OMS ha creato un corso per formare gli operatori sanitari che si è svolto in vari Paesi dell’Africa, America, Sud-est asiatico e le regioni del Pacifico occidentale. C’è da dire che un grosso aiuto nel salvare i bambini malnutriti da morte sicura è stato offerto dall’avvento degli alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF) che permettono la cura a livello ambulatoriale, senza ricovero ospedaliero.
Ora, fino a quando saranno pensati interventi socio-sanitari che tengono conto solo degli effetti, tralasciando le cause, il fenomeno si ripeterà all’infinito, senza una vera e propria soluzione. La crisi alimentare globale non è un flagello di Dio, o colpa del destino cinico e baro. Ma dipende da precise scelte politiche che hanno prodotto un modo diseguale a vantaggio, solo dell’opulento occidente. Ha causato desertificazione, monocoltura agricola e depredazione delle risorse naturali. Il riscaldamento climatico ha solo completato un quadro, di per sé, già funesto!