laura grillo

Il dolore dietro la divisa, la carabiniera Laura Grillo muore a 28 anni

Oltre l’impegno e il senso del dovere, una sofferenza invisibile. La tragedia di Laura Grillo riapre il dibattito sul disagio psicologico tra le forze dell’ordine.

Siena – Un’altra giovane vita spezzata all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Laura Grillo, 28 anni, comandante del Nucleo Forestale dell’Arma a Siena, è stata trovata morta il 16 luglio 2025 nel suo alloggio in caserma. La tragedia, che ha sconvolto l’intera comunità militare, rappresenta il secondo caso di suicidio in Toscana nell’ultimo anno, dopo la morte di Beatrice Belcuore, avvenuta lo scorso aprile a Firenze.

Laura Grillo, originaria di Gravina di Puglia (Bari), si sarebbe tolta la vita utilizzando la pistola d’ordinanza. A fare la tragica scoperta sono stati i suoi colleghi, che l’hanno trovata priva di vita nel suo alloggio all’interno della caserma. Le indagini sul caso sono ancora in corso e, secondo quanto riportato da Il Messaggero, sul corpo della giovane carabiniera verrà effettuata l’autopsia per chiarire le esatte circostanze del decesso.

Nonostante l’ipotesi del suicidio sia la più accreditata, le autorità competenti non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle cause della morte, mantenendo un alone di mistero intorno alla vicenda.

Il ricordo di Laura Grillo

“Laura era una giovane carabiniera di grande valore, stimata per la sua professionalità, il senso del dovere e l’impegno quotidiano nella tutela del territorio e della legalità. La sua morte rappresenta una perdita dolorosa per tutta la comunità dell’Arma”, ha dichiarato Vincenzo Incampo, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri.

Laura Grillo

I colleghi e tutti coloro che hanno conosciuto Laura la ricordano come una professionista apprezzata per la sua competenza e il suo rigore, un punto di riferimento tra i suoi pari. La notizia della sua morte ha profondamente scosso non solo i colleghi ma anche le istituzioni e l’intera comunità militare.

Il precedente di Beatrice Belcuore

La morte di Laura Grillo riporta alla memoria la tragedia di Beatrice Belcuore, la 25enne allieva della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze che si tolse la vita il 22 aprile 2024 con la pistola d’ordinanza. Beatrice, originaria di Castelnuovo di Farfa (Rieti), era al secondo anno di corso e stava per coronare il suo sogno di diventare maresciallo dell’Arma.

Beatrice Belcuore

Il caso di Beatrice Belcuore ha sollevato interrogativi sulle condizioni di stress e le pressioni all’interno della formazione militare. La famiglia della giovane ha denunciato presunti abusi e vessazioni nella scuola e dopo l’iniziale archiviazione dell’inchiesta, il provvedimento è stato annullato nel dicembre 2024 per un vizio di forma.

L’appello per il benessere psicologico

La morte di Laura Grillo ha riacceso il dibattito sulla necessità di maggiore attenzione al benessere psicologico del personale in divisa. Il caso richiama anche le parole del generale Pietro Oresta, rimosso dal proprio incarico alla Scuola Allievi e Marescialli di Firenze dopo il suo discorso inaugurale per il nuovo anno accademico, in cui aveva dichiarato: “Ricordatevi, che il vostro benessere e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura”.

“In attesa che le autorità competenti chiariscano le circostanze dell’accaduto, rinnoviamo l’impegno nel promuovere una maggiore attenzione al benessere psicologico del personale”, ha aggiunto il sindacalista Incampo. “È fondamentale potenziare gli aiuti e il sostegno al personale in divisa, superando ogni stigma che ancora oggi circonda le richieste d’aiuto”.

Due giovani vite spezzate nel giro di pochi mesi in Toscana rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha ribadito l’importanza di creare un ambiente di lavoro più supportivo, dove nessun collega si senta mai solo di fronte alle difficoltà. La necessità di un maggiore sostegno psicologico e di programmi di prevenzione diventa sempre più urgente per evitare che altre giovani promesse dell’Arma possano compiere gesti estremi.

Il cordoglio

“Alla famiglia di Laura, ai suoi colleghi e a tutti coloro che le hanno voluto bene va il nostro pensiero più sincero e la massima vicinanza in questo momento di immenso dolore”, conclude il messaggio del sindacato. La tragedia di Laura Grillo lascia un vuoto profondo non solo nella sua famiglia e tra i colleghi ma nell’intera comunità di Gravina di Puglia, dove era nata e cresciuta e in quella di Siena, dove aveva scelto di servire il suo Paese.

La giovane comandante forestale rappresentava l’eccellenza dell’Arma ma la sua morte prematura ricorda a tutti che dietro l’uniforme ci sono persone fragili che hanno bisogno di sostegno e comprensione

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