L’americano arriverà oggi a Roma da Larissa. La prova genetica collega l’uomo all’assassinio di Anastasia e della piccola Andromeda a Villa Pamphili.
Roma – Una traccia biologica più piccola di uno spillo potrebbe essere la chiave per incastrare Francis Kaufman nel duplice omicidio di Villa Pamphili. Il DNA repertato dalla polizia scientifica sul sacco nero che avvolgeva il corpo di Anastasia Trofimova appartiene a un profilo genetico maschile, compatibile con quello dell’altra vittima: la piccola Andromeda, figlia di 11 mesi della donna e dell’americano ora accusato del delitto.
Quella traccia infinitesimale racconta una verità scientifica che gli investigatori sospettavano da tempo: Kaufman ha ucciso la compagna 28enne di origine russa, ha nascosto il cadavere in un sacco nero ai piedi di un oleandro, e quattro giorni dopo ha strangolato anche la figlia. La compatibilità genetica tra il DNA trovato sul sacco e quello della piccola Andromeda conferma la paternità dell’americano e, secondo l’accusa, la sua presenza sulla scena del crimine.
L’arrivo dell’accusato: misure di sicurezza e profilo psichiatrico
L’americano di 46 anni arriverà a Roma nelle prossime ore, con un volo che atterrerà all’aeroporto di Ciampino. Ad attenderlo ci sarà anche uno psichiatra: durante la detenzione nel carcere di Larissa, Kaufman è stato trasferito in un reparto psichiatrico dopo aver distrutto la sua cella e aggredito verbalmente i secondini. L’episodio ha destato preoccupazione tra le autorità greche, che hanno segnalato alle controparti italiane la necessità di prestare particolare attenzione.

Per questo motivo un medico specialista sarà pronto a intervenire già in aeroporto, prima che l’uomo venga accompagnato nel carcere di Rebibbia. Le autorità italiane hanno predisposto un protocollo di sicurezza rafforzato per il trasferimento, considerando l’instabilità psichica dimostrata dall’accusato durante la detenzione in Grecia.
Il ritrovamento dei corpi: la scoperta che ha sconvolto Roma
La tragedia ha avuto inizio lo scorso 7 giugno, quando tra la vegetazione della villa storica sono stati scoperti due corpi in circostanze drammatiche. Prima quello della piccola Andromeda Ford tra i cespugli. Alcune ore dopo, durante le operazioni di ricerca nell’area circostante, è stato individuato il corpo di Anastasia, nascosto sotto un sacco nero ai piedi di un oleandro.

La scena del crimine ha colpito profondamente anche gli investigatori più esperti. Il contrasto tra la bellezza del parco storico e l’orrore della scoperta ha reso ancora più drammatico il caso. Villa Pamphili, uno dei polmoni verdi più amati dai romani, si è trasformata improvvisamente nel teatro di un duplice omicidio che ha sconvolto la capitale.
Le indagini: dai tatuaggi all’identificazione
Inizialmente i pm Antonio Verdi e Giuseppe Cascini avevano pochissimi elementi per identificare le vittime. I corpi erano stati ritrovati senza documenti e le prime ore di indagine si sono concentrate sulla ricerca di elementi utili per l’identificazione. La svolta è arrivata grazie alla trasmissione “Chi l’ha Visto?”: attraverso i tatuaggi presenti sul corpo di Anastasia, gli investigatori sono riusciti a risalire al nome della donna e a ricostruire la sua storia.

I tatuaggi, particolarmente distintivi, sono stati fotografati e diffusi attraverso i canali mediatici. Alcune persone che conoscevano Anastasia li hanno riconosciuti, permettendo agli inquirenti di iniziare a dipanare la matassa. Da quel momento, le indagini hanno preso una direzione precisa, portando rapidamente all’identificazione di Francis Kaufman come principale sospettato.
I controlli mancati: l’indagine interna
È emerso che la coppia era stata controllata più volte dalle forze dell’ordine dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che avevano allertato il 112 sulla presenza di un uomo violento che barcollava con una bambina in braccio. I testimoni avevano descritto scene preoccupanti: Kaufman che camminava in modo instabile, spesso ubriaco, mentre teneva in braccio la piccola Andromeda in condizioni di evidente disagio.

Tuttavia, gli agenti intervenuti lo avevano sempre lasciato andare, anche senza verificare l’identità della donna che lo accompagnava. Questo aspetto ha sollevato interrogativi sulla gestione dei controlli e sulle procedure seguite dalle forze dell’ordine. Per questo motivo è ora in corso un’indagine interna della polizia per verificare se ci sono state negligenze o mancanze nel protocollo di intervento.
Alcune testimonianze parlano di almeno tre o quattro segnalazioni nelle settimane precedenti al delitto, tutte relative al comportamento violento e instabile dell’americano nei confronti della compagna e della bambina.
La fuga e la cattura: dai Caraibi alla Grecia
Dopo aver commesso il duplice omicidio, Kaufman era riuscito a fuggire dall’Italia dirigendosi verso la Grecia. Le indagini hanno ricostruito i suoi movimenti: l’americano si era rifugiato sull’isola di Skiathos, probabilmente sperando di passare inosservato tra i turisti. La scelta della destinazione non è stata casuale: Skiathos è nota per essere una meta frequentata da molti stranieri, dove sarebbe stato più facile mimetizzarsi.
Tuttavia, la collaborazione internazionale e il mandato di arresto europeo hanno permesso alle autorità greche di individuarlo e procedere alla cattura. L’arresto è avvenuto senza particolari resistenze, ma già dalle prime ore di detenzione Kaufman ha mostrato segni di instabilità psichica che si sono poi aggravati nei giorni successivi.
Il mistero dei finanziamenti: 800mila euro per un film mai realizzato
Le indagini hanno portato alla luce anche altri elementi controversi legati al passato di Kaufman. Al ministero della Cultura sono in corso approfondimenti su un finanziamento di oltre 800mila euro concesso per una sceneggiatura dell’americano, che si era presentato con il nome di Relax Ford per una pellicola mai realizzata.
Il progetto cinematografico, secondo le carte ministeriali, doveva essere un lungometraggio di genere thriller ma non è mai stato avviato. I soldi pubblici destinati alla produzione sembrano essere scomparsi senza lasciare traccia del lavoro promesso. Questo aspetto, pur non riguardando direttamente la procura che si occupa del duplice omicidio, aggiunge un ulteriore tassello al profilo dell’americano e solleva interrogativi sui controlli effettuati prima dell’erogazione del finanziamento.
L’utilizzo del nome “Relax Ford” solleva anche dubbi sull’identità reale di Kaufman e sulla possibilità che abbia utilizzato documenti falsi o alterati per ottenere il finanziamento. Gli investigatori stanno verificando se ci siano altre truffe o irregolarità nel passato dell’uomo.
La prova scientifica: l’importanza del DNA
La traccia di DNA sul sacco nero in cui era nascosto il corpo di Anastasia rappresenta forse la prova più solida in mano agli investigatori. Nonostante le sue dimensioni infinitesimali, quella particella biologica potrebbe sigillare definitivamente il destino di Francis Kaufman. L’analisi genetica ha confermato non solo la presenza dell’americano sulla scena del crimine, ma anche la sua paternità nei confronti della piccola Andromeda.
Gli esperti della polizia scientifica hanno dovuto utilizzare tecniche avanzate per estrarre e analizzare il campione, data la sua esiguità. Il risultato, tuttavia, è stato inequivocabile: il profilo genetico corrisponde a quello dell’accusato e stabilisce un collegamento diretto tra Kaufman e il sacco utilizzato per nascondere il corpo della compagna.
L’americano dovrà rispondere delle accuse di omicidio aggravato per aver ucciso la compagna e la figlia, con l’aggravante dei rapporti familiari e della particolare efferatezza del delitto.