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Il Cavaliere è morto: si chiude un’era della storia italiana

Personaggio da sempre rivoluzionario e divisivo: sua la creazione del Centrodestra e dell’impero televisivo Mediaset. Dai rivali politici, denigratori storici e nemici giurati agli estimatori, l’Italia si è fermata per la scomparsa di un personaggio che sarà impossibile rimpiazzare.

Roma – Silvio Berlusconi non c’è più. E non sembra vero. Cosi com’è per i parenti e amici più cari. Anche per chi non l’ha mai conosciuto di persona. Politico e imprenditore di successo ha rivoluzionato la politica italiana. E’ stato uno personaggio che più di altri ha influenzato la storia d’Italia degli ultimi 30 anni. Difficile analizzare una personalità così poliedrica come Berlusconi, ricco di estimatori, denigratori, rivali politici e nemici giurati che hanno persino fondato le proprie fortune sulle storie del Cavaliere e dei suoi processi.

In ogni caso Berlusconi ha imposto e fondato un nuovo stile politico ed estetico, in un periodo in cui ancora non si parlava ed invocava l’aiuto di un anacronista. Non è questo il momento di bilanci sull’operato del politico e dell’imprenditore. Il dato reale, però, è che mancherà una persona dalla forte personalità e creatività. Così come un avversario da osteggiare e criticare. Non dimentichiamo che negli anni che furono videro la luce una moltitudine di movimenti e partiti che all’inizio della seconda Repubblica basarono la propria esistenza, nascita e successo sul conflitto d’interessi del Cavaliere e presero le mosse dall’anti-berlusconismo.

Silvio Berlusconi negli studi Mediaset fondata il 15 dicembre 1993

Un contraltare, insomma, a cui molti si aggrapparono per determinare una logica alternativa, che potesse giustificare un modo diverso di incarnare la politica. Fu tutto ed il contrario di tutto. Un uomo che fece sognare gli italiani e che sulle ali della sua potenza imprenditoriale creò l’illusione di un vero cambiamento politico, basato su alcune corde sociali, incentrate sul lavoro, la maggiore occupazione, la sicurezza, minori tasse per tutti. Insomma un leader alternativo alla sinistra, che in un determinato momento politico, confuso, triste e pieno di rancori, s’impose con autorevolezza sfidando tutti e promettendo di tutto. Momenti che, con la sua discesa in campo, cambiarono il modo di fare politica. Le parole “libertà” e “giustizia” rappresentarono i refrain più gettonati e ripetuti nel tempo, anche se intrise di un populismo primordiale ancora non avvertito, ma che generò nuove forme di comunicazione.

Fondatore del centrodestra, con la sua influenza riuscì ad unire opposti ideali e politici che, poi, furono emulati dagli avversari. Era stato capace di federare gli opposti, come la Lega al nord ed il Msi (poi An) al sud. Tante le inchieste giudiziarie e le vicende personali che vennero alla ribalta. Promotore della seconda Repubblica, il Cavaliere era forse un visionario con diverse opacità che entrando nell’agone politico restituì dignità e forza, come affermava spesso, ad un Paese che stava perdendo memoria e radici. Tante le sfide vinte ed egualmente perdute. Sempre in piedi, al contrario di tanti altri.

Berlusconi con i trofei vinti come presidente del Milan

Quattro volte presidente del Consiglio dei Ministri, ex proprietario di una delle più titolate squadre di calcio a livello mondiale, il Milan, di una rete televisiva privata, come Mediaset, il Cavaliere è stato oggetto di critiche aspre non solo di natura politica, ma anche di stima quasi incondizionata da parte di coloro che l’hanno seguito fin dai suoi esordi nella cosa pubblica, prima con Forza Italia, poi con il Popolo della Libertà e di nuovo con Forza Italia. Ad ogni modo il Berlusca nazionale ha contribuito a scrivere, nel bene e nel male, una pagina importante della storia del Paese all’indomani del crollo della Prima Repubblica. Berlusconi si è spento a 86 anni.

Si trovava ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. Per il Cavaliere era l’ennesimo ricovero in breve tempo, dopo quello durato 45 giorni tra aprile e maggio. In quell’occasione il primario Alberto Zangrillo, medico personale di Berlusconi, aveva fatto sapere che il leader di Forza Italia soffrisse da tempo di “leucemia mielomonocitica” cronica. Impresa, sport, politica, spettacolo e non solo le declinazioni della sua vita. Diverse le tonalità dei ricordi da parte di amici ed avversari. In ogni caso ci si avvia verso un nuovo corso politico. La “colla” del centrodestra non c’è più. E con lui se ne va anche il “mastice” che teneva in piedi il suo partito. Prevedere il futuro, in questo momento, è davvero un’impresa.

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