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Il caso Bari infrange il campo largo. Conte sfila i Cinque Stelle dalle primarie con il Pd

Fonti del Nazareno ribattono: “Il M5S non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno. Pensa davvero di poter vincere da solo?”.

Bari – Un’altra bufera giudiziaria colpisce la città pugliese, a tre giorni dalle primarie del centrosinistra per il Comune. Ma questa volta spacca, anzi infrange il campo largo e rivoluziona la scelta unitaria di Pd e M5S che si stavano apprestando ai gazebo condivisi. Il leader pentastellato Giuseppe Conte da Bari, a pochi minuti dal comizio finale con il suo candidato, spariglia: “Non ci sono più le condizioni per svolgere seriamente le primarie, riteniamo che le ragioni che ci hanno spinto a sostenere Laforgia permangano immutate anzi si rafforzano. La Legalità – piattaforma del penalista Laforgia – per noi è una premessa indispensabile, senza questa premessa non ci siamo, conclude chiedendo una implicita convergenza agli alleati.

Parole pronunciate nel giorno in cui le accuse della Procura si propagano fino in Regione: indagata per compravendita di voti l’assessora ai Trasporti della giunta del Governatore PD Emiliano – giunta di cui fanno parte i Cinque Stelle – Anita Maurodinoia, esponente del Movimento Sud al Centro poi passata al Partito Democratico coinvolta nell’inchiesta che ha portato a 10 ordinanze di custodia cautelare. Lei ha dato le dimissioni dalla giunta. 

Anita Maurodinoia

Arrestato invece suo marito Sandro Castaldo così come il Sindaco di Triggiano, paese del barese. Le accuse della Procura sono di associazione finalizzata alla corruzione elettorale. Ci sono inoltre altre due indagini su presunto voto di scambio – 50 euro per ogni voto – che, nei mesi precedenti, hanno portato ad altri arresti che hanno lambito il comune con l’ombra di infiltrazioni mafiose.

L’arresto di Castaldo è avvenuto nell’ambito di un’indagine sulla compravendita di voti che ha riguardato l’elezione nel 2021 di un protégé di Maurodinoia, il sindaco di Triggiano (centrosinistra) Antonio Donatelli, anche lui finito ai domiciliari. Secondo i pm, per far rieleggere l’uscente Donatelli, Cataldo avrebbe utilizzato una rete di gregari attivi negli enti di formazione, con il compito di individuare triggianesi disposti a barattare il voto in cambio di 50 euro o della promessa di un lavoro. L’indagine ha disegnato un sistema già collaudato nel 2020, durante le elezioni di Grumo Appula.

“La linea del Pd è molto chiara – dice la segretaria Elly Schlein a tre giorni dalle primarie del centrosinistra per il candidato a sindaco di Bari – non tolleriamo voti sporchi o comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali, qui deve trovare porte chiuse e sigillate”. Parole che non scaldano né riscuotono applausi. Anzi il suo principale alleato, Giuseppe Conte, leader M5s, taglia corto: “Non ci sono più le condizioni per svolgere seriamente le primarie”. Su di lui l’ironia di Matteo Renzi, Iv: “Lascia le primarie ma non lascia la poltrona”.

Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano

Ma la mossa di Conte rimescola tutto lo scenario. Anche perché sul palco con la segretaria dem Schlein, a sostegno del candidato Vito Leccese capogabinetto del comune, erano previsti il Governatore Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro. La reazione è furibonda: “Il Movimento non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno – la versione che filtra dal Nazareno – ma il M5S pensa di poter vincere da solo? Il Pd è a fianco della città, con il centrosinistra vinceremo di nuovo”.

C’è il rischio che a Bari non si voti perché la commissione di accesso potrebbe commissariare il Comune e rinviare le elezioni di 18 mesi. Una soluzione che non sembra dispiacere alla destra perché due big come Filippo Melchiorre, senatore di FdI e Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia (FI), non hanno voglia di scannarsi per diventare sindaci. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di FI, non lo manda a dire: “Si prenda atto di una situazione che sta creando imbarazzo a sinistra e investe direttamente il Comune, ma anche la Regione. Minimizzare e coprire, da parte di ambienti di potere e informativi, non può cancellare una realtà grave e inquietante che va affrontata con immediatezza e misure decise”.

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