I  “suicidati”: lo strano caso di Mattia Ennas

Forse il “ suicidio” più eclatante e controverso è stato quello di Roberto Calvi, trovato impiccato sul ponte Blackfriars a Londra, per la drammatica vicenda legata al Banco Ambrosiano. In tempi più recenti, a proposito di banche, ricordiamo il “suicidio” di David Rossi. Molte cose non tornavano nel “gesto estremo” di Mattia, eppure il faldone è stato chiuso da anni.

Roma – Senza scomodare una vicenda così importante nella storia italiana, vogliamo parlare di come molto spesso la morte di qualcuno viene affrettatamente dichiarata un suicidio. È più facile infatti chiudere un caso come gesto autolesionistico piuttosto che proseguire le indagini per omicidio. Non si devono cercare colpevoli, non si deve assicurare all’opinione pubblica che giustizia sarà fatta.

È il caso di Mattia Ennas, 19 anni, precipitato dall’ultimo piano di un palazzo nel quartiere popolare di Mulinu Becciu, a Cagliari, il 25 agosto 2022. Quella notte Mattia pare avesse intenzione di appartarsi sulla spiaggia con una ragazza, durante una serata in discoteca. Il giovane poi era stato derubato del portafogli e di altri effetti personali dai complici di quella giovanetta.

La ricostruzione della vicenda parte dalle 3 di quel mattino quando, dalla discoteca, Mattia inviava un videomessaggio al fratello che vive in Germania. Sta bene, è tranquillo. Poco dopo esce dal locale da ballo con una giovane, con la quale presumibilmente voleva appartarsi in intimità, ma veniva derubato da alcuni complici della ragazza che forse erano dediti a questa sorta di rapine. Adirato e deluso per “l’agguato”, Mattia prendeva un taxi per tornare a casa. A metà corsa però viene scaricato dal tassista perché gli abiti inzuppati di acqua di mare bagnavano i sedili mandando su tutte le furie l’autista.

Mattia è costretto a percorrere un lungo tratto a piedi. Si unisce ad altri ragazzi che stanno tornando a casa e poi, con il cellulare di uno di loro, chiama un amico per farsi venire a prendere. L’amico è in auto con la sua fidanzata. I due fanno salire Mattia, che racconta la brutta avventura e viene accompagnato a casa. Sono ormai le 7 del mattino. Davanti al portone della sua abitazione, invece di entrare, il ragazzo si dirige alla fermata del bus e prende un mezzo per Mulinu Becciu, dove non ha amici né contatti con nessuno.

Il palazzo sotto al quale è stato ritrovato il cadavere di Mattia.

La motivazione di quello spostamento non è chiara, ma potrebbe essere legata alla localizzazione del suo telefono e al tentativo di recuperarlo. Dal momento in cui gli amici lo lasciano davanti casa al momento della sua morte si possono fare solo ipotesi. In questo lasso di tempo, infatti, nessuno dice di aver visto Mattia.

Una videocamera di sorveglianza, invece, mostra il giovane che entra in un palazzo dove non era mai stato e dove presumibilmente non conosce nessuno. A pochissimi minuti dal suo ingresso nello stabile il video, sequestrato dagli inquirenti, immortala il ragazzo che precipita dall’ultimo piano, schiantandosi sull’asfalto. Perché Mattia avrebbe dovuto suicidarsi? C’era qualcuno ad aspettarlo dentro l’edificio? La stessa persona che lo avrebbe afferrato e scaraventato oltre la balaustra? Perché?

David Rossi, capo comunicazione Monte Paschi Siena

Nel settembre 2022 il caso veniva riaperto grazie alle pressioni della famiglia Ennas, tramite l’associazione Penelope, e il presunto suicidio ha dato spazio all’ipotesi di morte avvenuta in conseguenza di un altro reato. Il punto nodale per chiarire che cosa è successo al ragazzo sarebbe la supposta rapina di cui sarebbe rimasto vittima. Ma della ragazza, di quella maledetta spiaggia e dei presunti rapinatori non si sa nulla. Un po’ come per Roberto Calvi, per David Rossi, più in grande, e per decine e decine di “suicidati“.

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