I mercati volano dopo la prima Manovra-Meloni. Il Paese verso una vera ri-partenza

E’ un inizio e per quanto c’era in cassa di più non si poteva fare. Nei sondaggi, infatti, è palese l’orientamento degli italiani che fanno salire al 30,4% Fratelli d’Italia. Adesso sarà il Parlamento a dire la sua ma intanto milioni di famiglie potranno tirare un sospiro di sollievo. Vuol dire che il Pd se ne farà una ragione.

Roma – Con un occhio ai sondaggi si comprende il termometro politico nei partiti ed alcune delle loro scelte, anche discutibili. Fratelli d’Italia cresce ancora e arriva al 30,4%. Il M5s stabile al 16,9% ed al terzo podio il Pd in lieve ripresa al 16,2%. Tonfo della Lega al 7,6%, superata da Azione-Italia Viva al 7,9%. Forza Italia in calo al 6,4%. Verdi e sinistra al 4%,+Europa al 3%, Italexit all’1,9%, Unione Popolare all’1,5%. Altre liste al 4,2%, mentre non si esprime il 35% degli intervistati. Nel frattempo si registra il sostanziale via libera dei mercati finanziari alla manovra economica del governo Meloni. Dopo l’approvazione da parte del Cdm, lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è infatti rimasto piatto: il differenziale ha chiuso la seduta sui mercati telematici a 192 punti base, lo stesso livello dell’apertura.

Borsa di Milano

Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,89%. Seduta positiva per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,96% a 24.590 punti, nonostante lo stacco delle cedole. C’era grande attesa e qualche preoccupazione per come i mercati e le Borse avrebbero accolto la prima Finanziaria dell’esecutivo di Centrodestra. Invece nessun terremoto. Anzi.

“…La prima manovra finanziaria del governo Meloni è in linea con il messaggio di prudenza e di continuità di politica fiscale con il precedente governo Draghi emersa già in campagna elettorale ed all’indomani dell’insediamento, soprattutto nei consessi internazionali…” – ha detto Massimiliano Schena, direttore investimenti (CiO) di Symphonia Sgr.

Massimiliano Schena

Una delle principali società di gestione del risparmio d’Italia. Come previsto interventi più controversi sono stati accantonati, in quanto avrebbero potuto scatenare la pressione dei mercati finanziari e delle autorità europee, come l’introduzione di una flat tax su vasta scala o una più generale riforma pensionistica per abbassare l’età pensionabile. Queste almeno le valutazioni di alcuni esperti economici.

D’altronde considerando i margini di manovra limitati ed il fragile scenario di crescita economica, la politica fiscale del governo rimarrà improntata all’ortodossia, soprattutto ora che i mercati sono poco tolleranti nei confronti di politiche economiche potenzialmente irresponsabili. La vicenda dell’effimero governo Truss, in Gran Bretagna, è d’insegnamento. In ogni caso la nuova legge affronterà il vaglio del Parlamento dove sicuramente potrà essere migliorata, ha detto chiaramente la Premier e, comunque, dovrà essere approvata entro il 31 dicembre. La manovra sul taglio del cuneo fiscale è stata varata.

È un inizio. Infatti viene confermato quello del 2% sui redditi fino a 35mila euro interamente per il lavoratore, ma vi è anche un ulteriore punto per i redditi fino a 20mila euro. È certamente la misura più costosa di tutta la legge di bilancio, in quanto costa 4 miliardi di euro e questo indica che l’altra priorità del governo è quella di aumentare lo stipendio a coloro che hanno redditi più bassi e sono maggiormente in difficoltà. Certo non è tanto e non è una svolta epocale, ma per quello che consentono le casse italiane è una buona ri-partenza.

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