I Cobas scendono in piazza contro la guerra

Ogni venerdì, dalle 17 alle 18.30, la Confederazione dei Comitati di base del capoluogo etneo sosterà con un banchetto di attivisti davanti all’ingresso del Giardino Bellini per ribadire un chiaro no al conflitto bellico.

Catania – La guerra russo-ucraina procede con ritmi sempre più veloci e violenti. Ormai si è passati dagli armamenti tradizionali all’alta tecnologia bellica sempre più sofisticata e pericolosa. E si parla anche di utilizzare armi atomiche. Tragedia nella tragedia. La guerra, certamente, conviene a qualcuno a discapito di milioni e milioni di persone che potrebbero soccombere solo se il conflitto prendesse una piega irreversibile. E si siamo molto vicini:

“Tutte le maggiori potenze – scrivono i Cobas in un comunicato – sulla pelle del popolo ucraino e del popolo russo, sono implicate nella guerra che hanno fomentato e voluto (basta vedere la questione del Donbass e l’espansione ad Est della Nato) e, per motivi diversi, non vogliono che si aprano trattative di pace…

…Questa guerra aggrava il già precario equilibrio internazionale, esplodono i tanti “conflitti locali” e crescono a dismisura le spese militari, che paghiamo tutti noi con i drammatici aumenti di bollette e carburanti…

Armi sempre più sofisticate e letali

…L’Italia, subordinata come il resto dell’UE agli Usa, contribuisce con l’invio di armi sempre più sofisticate alla prosecuzione del conflitto e alla distribuzione di territori, per i quali occorreranno tempi lunghissimi per la ricostruzione…

…Non c’é più tempo. La maggioranza del popolo italiano chiede che venga immediatamente bloccato l’invio di altre armi, condizione essenziale per iniziare le trattative di pace…”.

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