“Ha fatto da prestanome a Messina Denaro”: 10 anni a capo ufficio tecnico del Comune di Limbiate

Massimo Gentile, nativo di Erice, si era trasferito in provincia di Monza nel 2019. Secondo l’accusa avrebbe ceduto l’identità al boss per acquistare e assicurare un’auto e una moto.

Palermo – Condanna a 10 anni in primo grado per Massimo Gentile, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Limbiate (Monza), arrestato lo scorso marzo con l’accusa di associazione mafiosa per aver agito come prestanome di Matteo Messina Denaro. La sentenza è stata emessa dal gup di Palermo. L’avvocato difensore, Antonio Ingroia, ha annunciato ricorso una volta che saranno disponibili le motivazioni della sentenza.

Massimo Gentile, nato nel 1972 a Erice e residente a Solaro, si era trasferito in provincia di Monza nel 2019, dove aveva ottenuto un incarico nell’amministrazione pubblica di Limbiate. Precedentemente aveva superato anche un concorso per il Comune di Turate, in provincia di Varese. A Limbiate, Gentile era anche responsabile della gestione dei fondi del Pnrr.

Le indagini condotte dai carabinieri del Ros di Palermo hanno portato all’arresto di Gentile e di altri due insospettabili con l’accusa di aver favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso morto di malattia il 25 settembre 2023. Secondo l’accusa, Gentile avrebbe fornito la propria identità a Messina Denaro, consentendogli di utilizzare documenti a suo nome per acquistare e assicurare un’auto e una moto, strumenti utilizzati dal boss nei suoi spostamenti. Il legame tra Gentile e Messina Denaro sarebbe riconducibile anche a vincoli di parentela.

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