Da anni decine di privati ed altrettanti allevatori lamentano sequestri di cani di razza, quasi sempre cuccioli, operati da presunte guardie zoofile accompagnate da rappresentanti delle istituzioni forse tratti in inganno. Che fine hanno fatto i cani?
Assago – Quando alcune persone ci hanno raccontato la vicenda stentavamo a credere alle nostre orecchie. Dalla Sicilia alla Lombardia, negli anni, sarebbero stati decine e decine i sequestri di cani di razza, quasi sempre cuccioli, messi a segno da presunte guardie zoofile, spesso in compagnia di un ex parlamentare, veterinari delle Asl e forze dell’Ordine. Queste ultime probabilmente tratte in inganno dall’autorità dei sedicenti “agenti” a tutela degli animali che pare abbiano agito privi dei necessari titoli di polizia.
In effetti la storiaccia dei sequestri illegali di animali d’affezione (sarebbero spariti anche pappagalli e gatti, sempre di razza dunque costosi) è piuttosto nota nelle aule di giustizia del Bel Paese poiché si è lasciata dietro, nel tempo, un gran numero di procedimenti penali in larga parte ancora in corso.
Spesso tali sequestri sarebbero stati preceduti da strane “telefonate” che avrebbero annunciato le iniziative repressive se i proprietari non avessero “mollato” prima e bonariamente i poveri cuccioli poi realmente sottratti con le più disparate motivazioni. Tali operazioni di polizia venivano poste in essere in tarda serata, alcune anche intorno alla mezzanotte, e durante i week-end cosi che gli “indagati” non potessero effettuare alcuna verifica negli uffici competenti. Va da sé che, stante al racconto dei protagonisti, nessuno di questi blitz in case private sarebbe stato autorizzato da magistrati inquirenti dunque chi li ha materialmente eseguiti lo avrebbe fatto senza alcun mandato.
Non si può dire la stessa cosa con le convalide di detti sequestri penali (per altro atti equipollenti agli avvisi di garanzia) che sono state siglate da Pm certamente anche loro fuorviati per la presenza in atti di pubblici ufficiali “autentici” che però avrebbero esercitato le loro funzioni (comprese quelle di agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria) dietro segnalazione di presunte guardie zoofile, presenti durante le irruzioni, prive del decreto di guardie particolari giurate, titolo rilasciato dalle competenti Prefetture. Insomma vero o falso? E’ andata proprio cosi? Che fine hanno fatto i cani sequestrati? Chi ne esercitava la custodia giudiziale? Sono stati restituiti tutti ai loro proprietari? Questi ultimi, indagati per maltrattamento, sono stati condannati o prosciolti?
Abbiamo chiesto ai protagonisti della storiaccia di raccontare i fatti in un video che verrà postato nella nostra homepage il prossimo 13 febbraio 2025 – alle ore 20.15 – in replica il 16 febbraio alle ore 20, cosi come sui nostri indirizzi social e Youtube. Alla stessa maniera abbiamo tentato di invitare, per instaurare un contraddittorio, anche alcuni degli operatori presenti ai sequestri che, però, hanno declinato l’invito.
Aggiungere altro sarebbe superfluo. Inutile dire che andremo avanti con questa vicenda a dir poco kafkiana perché ancora non sono emersi i particolari più inquietanti che riguardano associazioni animaliste, politici, istituzioni e qualche imprenditore un po’ troppo “s-pregiudicato”.