Giustizia: Costa (FI), no ordinanze usate per capovolgere il processo

Il deputato azzurro: “Si crea link molto pesante con l’opinione pubblica. Il pm che dovrebbe essere una parte, diventa di fatto il giudice”.

Roma – “Rendere pubblica un’ordinanza di centinaia di pagine con le intercettazioni dentro è uno stravolgimento del processo. Le intercettazioni in teoria non si possono pubblicare durante le indagini, però se stanno dentro l’ordinanza di custodia le puoi pubblicare liberamente. E’ evidente che è uno stravolgimento del percorso del processo, perché la difesa non c’é ancora stata. Viene sbattuta sui giornali un’ordinanza e ovviamente si crea un link molto pesante con l’opinione pubblica. Il pubblico ministero, che dovrebbe essere una parte, diventa di fatto il giudice”. Lo dice Enrico Costa, a Giù la Maschera su Rai Radio 1. “Perché la sentenza vera arriverà a distanza di anni – prosegue – con un giudice che se per caso assolverà, dopo che si è consolidato quell’impianto accusatorio, verrà accusato di non fare giustizia, e la cicatrice sulla persona resterà indelebile”.

“Questa norma – dice Costa – è semplicemente il ritorno a una disciplina che c’era prima del 2017. Dall’inizio di vigenza del codice e fino al 2017, nessuno ha mai fiatato. Tutti quelli che oggi protestano – sottolinea il deputato di Fi – non avevano mai avuto nulla da eccepire. Durante le indagini preliminari tutto quello che esce è il frutto di una elaborazione da parte dell’accusa, ma viene presa dalla stampa per oro colato. Pensiamo alle intercettazioni telefoniche, alle sommarie informazioni, ai verbali di polizia e giudiziaria. La difesa non ha ancora toccato palla”. 

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