Giustizia, Art.101: “Noi esclusi dall’incontro della Giunta Anm con Mattarella”

Lo scrivono Natalia Ceccarelli e Andrea Reale, rappresentanti del gruppo indipendente che “denuncia da lustri le degenerazioni correntizie”.

Roma – “Abbiamo appreso dagli organi di stampa dell’incontro del presidente della Repubblica con la Giunta esecutiva centrale dell’Anm” avvenuto ieri e “come nel 2021, dispiace constatare come non sia stata coinvolta, ancora una volta, la componente di ArticoloCentouno, che da svariati anni conta rappresentanti di centinaia di colleghi, democraticamente eletti in seno al Comitato direttivo centrale dell’Anm”. Lo scrivono in una nota Natalia Ceccarelli e Andrea Reale, rappresentanti del gruppo indipendente Articolo 101 nel direttivo dell’Anm, sottolineando che “l’Anm non è formata soltanto dalle correnti tradizionali, ma anche da aggregazioni di magistrati che denunciano da lustri le degenerazioni correntizie e auspicano le riforme, anche costituzionali, per l’organo di governo autonomo della magistratura, oggetto di vivace dibattito, anche in questi mesi, con la riforma proposta dal Governo”.

Reale e Ceccarelli ricordano che “il presidente della Repubblica ha più volte parlato di ‘modestia etica’ con riferimento ai fenomeni degenerativi dell’associazionismo giudiziario, e ha messo in guardia dal coltivare corporativismo autoreferenziale. Ha più volte ribadito che, per essere credibile, la magistratura ha bisogno di riforme e di rigenerazione etica e culturale, che devono passare da un dialogo autentico della magistratura ordinaria con le istituzioni e con la società. Condividiamo tutto quanto detto dal più alto Magistrato d’Italia – affermano – stupisce che la minoranza di ArticoloCentouno dentro l’Anm sia stata dimenticata in tale
occasione di incontro istituzionale
, essendosi più volte pubblicamente pronunciata in favore di una autoriforma effettiva del Consiglio superiore della magistratura, sposando l’opzione del sorteggio come metodo di selezione dei membri del Csm”.

E ancora, “avvertiamo con particolare dispiacere tale pretermissione, ben conoscendo la sensibilità del Capo dello Stato, che è anche presidente del Csm, nei confronti delle minoranze, definite in un suo discorso, nel luglio del 2024 ‘alito della libertà’ e ‘rifiuto di ogni obbligo di conformismo sociale e politico’, connotato del ‘diritto all’opposizione'”. Le toghe di Articolo 101 rilevano quindi che “l’Anm non è affatto unitaria al suo interno. Esistono voci fortemente critiche nei confronti dei modi con in quali le correnti hanno gestito e gestiscono l’attività associativa e istituzionale dentro l’Anm e dentro il Csm, oltre che nei ministeri e negli altri incarichi fuori ruolo. Auspichiamo che possa essere dato spazio e che venga ascoltata in ogni sede istituzionale la nostra voce, dichiarandoci disponibili a rappresentare le nostre istanze in ogni sede di confronto e presso gli organi di garanzia, nell’auspicio di una declinazione finalmente genuina del metodo
democratico sul tema delle riforme”.

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