Giuseppe Conte contestato a Genova, Lista Toti: “Lui è il capofila degli sciacalli”

Protesta dei comitati contro il governatore e “i progetti imposti”. Poi arriva il leader M5S e il clima si accende tra cori e striscioni.

Genova – “Piatto ricco mi ci ficco”, dice il proverbio. E il leader del Movimento 5 Stelle è andato a Genova al corteo della rete dei comitati liguri contro progetti e grandi opere ‘calate dall’alto’. Soltanto che pensava di gridare allo scandalo Toti e si è beccato una serie di contestazioni. Alla manifestazione, in corso nel capoluogo ligure, hanno partecipato circa 2mila persone tra cittadini, attivisti e realtà del territorio come i comitati contro l’approdo del rigassificatore davanti alle coste di Vado Ligure, ma anche contro Skymetro, funivia del Lagaccio.

Giuseppe Conte

L’ex premier aveva annunciato la sua partecipazione alla mobilitazione, indetta da settimane ma che in questi giorni, dopo le maxi inchieste sulla corruzione in Liguria, ha preso un significato più ampio. “Fuori Conte dal corteo”, il coro che ha accolto l’ex presidente al suo arrivo, tra diverse contestazioni; in mattinata anche gli organizzatori avevano preso le distanze, parlato di presenza ‘strumentale’. La mobilitazione è stata presidiata da Digos e forze dell’ordine. “Sei venuto qui a fare propaganda” hanno anche gridato alcuni manifestanti. Sono stati lanciati alcuni petardi e un fumogeno rosso. La situazione è tornata alla normalità quando il leader del M5S ha deciso di allontanarsi dal gruppo di manifestanti in fondo al corteo.

La polemica è poi proseguita con le dichiarazioni rilasciate da Ilaria Cavo, coordinatrice della Lista Toti, e di Alessandro Bozzano, capogruppo in Regione, sulle accuse rivolte dal leader M5S. “Giuseppe Conte, a Genova per urlare la sua sentenza già scritta, per chiedere una condanna anche politica e morale per chi, non fosse altro per rispetto dei principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione, è tutt’ora innocente, rappresenta la perfetta sintesi del giustizialismo che contraddistingue il Movimento 5 Stelle e neppure rispetta il lavoro stesso della magistratura”, sono insorti Cavo e Bozzano facendo notare come “cavalcare gli accertamenti e i provvedimenti, chiedere le dimissioni, ergersi giudice e capofila degli sciacalli, peraltro pure contestato in corteo, è cosa gravissima che qualifica chi la fa”.

“Non che ci aspettassimo molto di diverso, sapendo che noi rimaniamo molto diversi, ovvero garantisti. Noi non intendiamo commentare né tantomeno criticare il lavoro dei magistrati, ma non possiamo che chiedere un atteggiamento responsabile e non una triste strumentalizzazione – concludono – dell’inchiesta in corso da parte di tutti i protagonisti della vita politica”. I cittadini sono comunque scesi in piazza: “In Liguria si manifesta uniti”, era scritto sullo striscione d’apertura del corteo.

“È una manifestazione apartitica contro la cattiva amministrazione della Liguria organizzata ben prima dell’inchiesta che ha portato agli arresti del presidente Toti” sottolineano gli organizzatori. In piazza numerosi cartelli e striscioni contro il presidente: “E il terzo mandato fu di cattura”, “Arrogante prepotente non ti vogliamo più come presidente”, “Indagate sulla diga Perfigli a Lavagna”. Ma poi con Conte la polemica si è acuita. Innanzitutto per un suo post sui social in cui non menzionava i promotori né i contenuti della manifestazione. Di seguito, la contestazione più dura: “Fuori Conte dal corteo, vai pure con Salvini che ha rovinato la città, vai con Bucci, Rixi e Toti, vai pure pezzo di m…”, la frase che un manifestante gli ha rivolto.

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