Giovanni Brusca è libero: fine pena per il boia di Capaci

Il boss che azionò il telecomando nell’attentato che uccise Falcone è libero. Ha finito la libertà vigilata dopo 25 anni di carcere. Vivrà sotto protezione e con nuova identità.

Giovanni Brusca, il mafioso che azionò il telecomando dell’attentato di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta il 23 maggio 1992, ha terminato il suo percorso giudiziario: è ufficialmente un uomo libero.

Dopo 25 anni di carcere e 4 di libertà vigilata, il capomafia di San Giuseppe Jato – responsabile di decine di omicidi – ha esaurito tutti i debiti con la giustizia. La sua collaborazione con i magistrati, iniziata dopo un primo tentativo di falso pentimento, è stata decisiva per ricostruire pezzi fondamentali della struttura di Cosa Nostra.

La scarcerazione di Brusca, avvenuta nel 2021, aveva già suscitato forti polemiche tra i familiari delle vittime e l’opinione pubblica. La sua figura rimane una delle più controverse nella storia recente della mafia siciliana: spietato esecutore, poi pentito di Stato.

Brusca non tornerà in Sicilia: continuerà a vivere sotto falsa identità e sarà protetto dal programma di protezione testimoni, misura prevista per chi collabora con la giustizia in processi di criminalità organizzata.

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