Giovani e stress: colpa dei social network e dell’incertezza sul futuro

Incertezza, instabilità economica e il percorso di studi causano ansia tra gli under 25: 1 su 4 sono sopraffatti dal loro utilizzo.

Roma – Tra il lavoro che latita e lo stress da social, che fatica essere giovani! Si è sempre sostenuto che la gioventù sia una fase della vita condita di spensieratezza e fiducia nell’avvenire. Non si direbbe, secondo una ricerca a cura di BVA DOXA (società italiana di ricerche di mercato) e Serenis (piattaforma digitale per il benessere mentale). Lo studio ha cercato di rispondere a due quesiti principali: 1) lo stato delle nuove generazioni rispetto alle precedenti; 2) l’uso intensivo dei social ed i suoi effetti sulla salute mentale. Il campione rappresentativo, comprendente la fascia di età 18-54 anni, ha riguardato tutto il territorio nazionale. Ha mostrato notevole interesse per la psicoterapia, perché già sperimentata in passato e non avrebbe remore alcune, se in futuro fosse necessaria praticarla. Per la maggioranza delle persone i social sono diventati un’estensione del proprio corpo, recitando un ruolo decisivo nelle relazioni comunicative.

Secondo la ricerca, i social più utilizzati sono Instagram, Facebook e YouTube, dove vengono pubblicati contenuti visibili ad altri, per essere, magari, condivisi mediante ripubblicazione su altre piattaforme da parte di altri soggetti. Il 21% ha dichiarato di usarli tutti e tre molto spesso, tanto da essere definito “frequentatori assidui”. In maggioranza sono maschi e localizzati al Sud. L’aspetto più inquietante, d’altronde confermato da molti studi sul tema, è lo stress provocato dall’uso intensivo dei social. Il rischio si acutizza se i social sono gli unici strumenti di socializzazione. Non avendo altri canali di confronto, essi vengono investiti di tutto il processo di socializzazione. E’ pur vero che i dispositivi elettronici sono usati per restare aggiornati sull’attualità. È altrettanto vero, però, che nel web, essendo un mare aperto, possano emergere molti contenuti, colmi di immagini efferate riguardanti i conflitti in corso, tragedie umanitarie, calamità naturali, che causano profonda inquietudine negli utenti.

Di fronte ad alcuni fatti molto crudi si avverte la necessità di strumenti di comprensione che aiutino a districarsi di fronte agli avvenimenti. Inoltre, soprattutto i più giovani, sono vittime dei paragoni continui con la vita dei personaggi di successo loro coetanei, per cui avvertono incapacità e inadeguatezza. Da qui, può scaturire ansia e angoscia. Chi afferma che essere giovane è bello, dovrebbe ricredersi per l’esistenza di altre cause trasmettibili di stress e preoccupazioni, oltre alle succitate. Ovvero, il futuro nebuloso e le prospettive economiche.

Ora non ci voleva “la zingara per indovinare l’arcano”, come recita un antico motto partenopeo. Nel senso che non ci voleva uno studio, seppur autorevole, per sapere la situazione dei giovani, molti ne hanno conoscenza diretta, perché li hanno ancora in casa. Il rischio è che mentre “il medico studia, il malato muore”. Ovvero, se agli studi e alle ricerche non si danno risposti efficaci si rischia di fare la fine del malato. Infatti, il medico di turno (la classe politica) sembra miope ed incompetente!

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