Non c'è pace per la Val di Susa e per la ferrovia ad alta velocità. Prima l'amianto poi il veto della Corte dei Conti Europea. E la protesta divampa da giorni.
Giaglione – I No Tav ritornano ad alzare la voce e lo fanno forti della bocciatura della Corte dei Conti Europea, che ha confermato la non sostenibilità economica dell’opera e della presa di posizione del sindaco di Lione che si oppone alla realizzazione della linea.
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Quelli organizzati dal “Comitato Lotta Popolare” sono stati tre giorni caratterizzati da assemblee, eventi, ma soprattutto dalla protesta inscenata con un corteo partito da Giaglione e arrivato fino ai cancelli del cantiere della Torino-Lione in Val di Susa.
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Non sono mancanti i lanci di pietre nei confronti delle forze dell’ordine che, al termine della 3 giorni, hanno identificato e denunciato 22 manifestanti, ma fortunatamente non si sono registrati feriti. Quella dei no Tav è una lotta che va avanti ormai da decenni e che adesso si è rinvigorita con l’adesione dei millennials che hanno dato vita al movimento di Fridays For Future che si sono uniti ad altri giovani che hanno deciso di sostenere la protesta. I No Tav si sentono traditi dal M5S che si è sempre detto contrario all’alta velocità Torino-Lione, ma che lo scorso anno fa detto si all’opera.
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