Smantellato un sistema di frode fiscale nel commercio di auto di lusso con falsi passaggi tra Germania, San Marino e Liechtenstein. Coinvolti 22 indagati e 21 società italiane.
Varese – Si è conclusa con due arresti domiciliari e sequestri per oltre 3,5 milioni di euro l’operazione “Vortex Italia”, coordinata dalla Procura Europea (EPPO) di Milano e condotta dalla Guardia di Finanza di Varese con il supporto delle autorità fiscali e giudiziarie di Germania, Repubblica Ceca, Bulgaria e Croazia.
L’indagine ha fatto emergere un sistema transnazionale di frode sull’IVA legato alla vendita di auto di lusso, che coinvolgeva falsi passaggi di proprietà tra operatori tedeschi, società fittizie sammarinesi e del Liechtenstein, e aziende italiane attive nel settore automobilistico.
Auto di lusso e fatture false per eludere l’IVA
Secondo quanto accertato dagli investigatori, circa 1.000 veicoli di alta gamma venivano movimentati attraverso triangolazioni internazionali fittizie: le automobili partivano dalla Germania, ma invece di essere realmente vendute a soggetti sammarinesi o del Liechtenstein, venivano di fatto immesse direttamente nel mercato italiano.
Al momento dell’immatricolazione in Italia, in particolare presso le Motorizzazioni Civili di Roma e Catanzaro, veniva presentata documentazione falsa che attestava l’avvenuto pagamento dell’IVA e degli oneri doganali. In realtà, l’IVA non veniva mai versata all’Agenzia delle Entrate, generando evasione fiscale per milioni di euro.
Fatture per 10 milioni, sequestri in tutta Italia
Il valore complessivo delle fatture false emesse si aggira attorno ai 10 milioni di euro. Il sequestro preventivo per equivalente, disposto dal Gip del Tribunale di Varese, ha colpito beni mobili e immobili per un totale di 3.500.000 euro. Sono stati anche eseguiti 22 decreti di perquisizione e sequestro a carico di persone fisiche e 21 società attive nei settori del commercio auto, trasporti e pratiche automobilistiche.
Nel dettaglio, le Fiamme Gialle hanno sequestrato:
- oltre 50 conti correnti bancari e finanziari
- 14 fabbricati, 2 terreni, 25 auto di lusso
- oltre 55.000 euro in contanti, nascosti nelle abitazioni degli indagati
Due arresti domiciliari, uno dei due indagati è recidivo
Il GIP di Varese, su richiesta del PM europeo, ha disposto gli arresti domiciliari per i due principali indagati, ritenuti gli artefici del sistema di frode. Le ordinanze sono state regolarmente eseguite e gli arrestati si trovano ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
L’operazione è stata resa possibile dalla cooperazione internazionale, coordinata dalla sede centrale EPPO di Lussemburgo e sviluppata tra gli uffici EPPO di Milano e Francoforte, insieme alle autorità investigative di Stoccarda e ai partner esteri.