Frode sui bonus edilizi: sequestri per oltre 5 milioni, tre professionisti sospesi

Scoperta dalla Guardia di Finanza un’associazione a delinquere attiva tra Calabria, Marche e Lazio: crediti fiscali fittizi per 4,6 milioni. Sequestri, intercettazioni e patteggiamenti.

Palmi (RC) – Una frode fiscale da oltre 4,6 milioni di euro, messa in atto attraverso l’uso illecito dei bonus edilizi, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che ha dato esecuzione a un sequestro preventivo d’urgenza per un valore complessivo di oltre 5,6 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi e dal Procuratore Aggiunto Santo Melidona, un professionista calabrese, considerato promotore e regista del sistema fraudolento.

Secondo gli investigatori, quattro società – con sedi a Palmi (RC), Fabriano (AN) e Roma – erano coinvolte nella creazione artificiosa di crediti d’imposta mai maturati, ottenuti sulla carta per lavori edili mai eseguiti o neppure avviati.

L’indagine nasce da un’analisi mirata e approfondita del territorio da parte delle Fiamme Gialle di Palmi, che hanno scoperto un flusso anomalo di crediti fiscali attribuiti ad aziende che operavano nel settore edile ma non avevano effettuato i lavori previsti. In particolare, attraverso le agevolazioni legate al Superbonus 110%, bonus facciate e bonus ristrutturazioni, venivano generati crediti d’imposta poi ceduti e monetizzati sul mercato, arrecando un danno rilevante all’Erario.

I lavori, commissionati su tutto il territorio nazionale, venivano solo simulati: nessuna impresa è risultata effettivamente attiva nei cantieri. I committenti, ignari o consenzienti, trasferivano i crediti nei “cassetti fiscali” delle imprese coinvolte.

L’attività investigativa ha portato anche a intercettazioni telefoniche che hanno messo in luce i tentativi dei coinvolti di pilotare le testimonianze dei clienti convocati dalle autorità, nel timore che le indagini facessero emergere la verità. Il promotore dell’associazione si è perfino fatto intervistare da un programma televisivo nazionale, cercando di creare un alibi mediatico.

A fronte delle evidenze raccolte, la Procura ha disposto il sequestro delle società coinvolte, dei crediti fiscali fittizi, di conti correnti, beni mobili e immobili, per un totale di 5.678.028 euro. Le aziende sono state affidate a un amministratore giudiziario.

Uno dei soggetti coinvolti ha già patteggiato la pena, restituendo allo Stato oltre 525.000 euro tra profitto illecito e sanzione amministrativa.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palmi ha inoltre disposto la sospensione temporanea dall’esercizio di cariche direttive per tre soggetti: 8 mesi per il presunto regista dell’associazione e 6 mesi per gli altri due indagati, considerato il concreto rischio di inquinamento probatorio e le dichiarazioni rilasciate durante gli interrogatori.

L’indagine conferma l’attenzione della Guardia di Finanza verso le truffe sui bonus edilizi, una delle aree più critiche in termini di evasione fiscale e frodi sistemiche.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa