Le mafie del Bel Paese hanno da sempre considerato il territorio francese come nascondiglio privilegiato per le latitanze eccellenti. Ieri come oggi. Grazie però alla collaborazione fra enti di polizia transnazionali resi più moderni e operativamente più efficienti il contrasto e la ricerca dei personaggi di spicco ha ottenuto svariati successi. Molto rimane ancora da fare.
Roma – Nel territorio francese le organizzazioni criminali italiane sono condensate prevalentemente nella zona delle Alpi, in Provenza e Costa Azzurra, ove sono proiettate al riciclaggio di capitali illeciti, nel settore immobiliare e nelle infrastrutture legate al turismo, senza tralasciare il ricco settore degli stupefacenti. Le mafie italiane, inoltre, considerano storicamente la Francia territorio di latitanza, come dimostrano gli arresti eseguiti, nel corso del tempo, di personaggi eccellenti della mafia siciliana e calabrese, colpiti da provvedimenti restrittivi dell’autorità giudiziaria italiana.
La gravità del fenomeno ha reso indispensabile la necessità di ampliare la cooperazione bilaterale con le Autorità francesi ed in particolare gli scambi di natura info-operativa con il SIRASCO (Servizio di Informazione, Intelligence e Analisi Strategica sulla Criminalità Organizzata) e con il PJGN (Polizia Giudiziaria della Gendarmeria Nazionale) che hanno aderito alla Rete Operativa Antimafia @ON.
Relativamente alla criminalità calabrese, esponenti della ‘ndrangheta, inizialmente impiantati in Liguria si sono spostati nella Costa Azzurra, vista come naturale continuità lungo la costa del Mar Ligure, andando a stabilirsi in città come Nizza, Mentone, Cannes, ove attualmente è presente una seconda generazione di mafiosi calabresi. Le evidenze investigative degli ultimi decenni hanno evidenziato in provincia di Imperia, territorio storicamente fortemente “colonizzato” da proiezioni di cosche calabresi, l’operatività della “locale” di Ventimiglia, quale centro di potere strategico per le numerose ‘ndrine attive sul territorio, ma soprattutto articolazione con funzioni di “Camera di passaggio”, cioè di raccordo con le analoghe strutture attive in Costa Azzurra.
In questa località turistica, nel dettaglio, l’attività contro il narcotraffico internazionale denominata “Trait d’union” ha permesso di trarre in arresto alcuni esponenti del gruppo MAGNOLI-GIOVINAZZO originario di Rosarno (RC), ma stabilmente attivo in Vallauris (Francia), ritenuto proiezione ultranazionale della cosca PIROMALLI-MOLE.
In tale ambito è stato coinvolto un qualificato esponente del clan GALLICO di Palmi (RC) che è stato condannato nell’operazione antidroga “Purpiceddu” finalizzata ad accertare alcune cessioni di cocaina nel Ponente ligure. Relativamente all’attività di riciclaggio, nell’ambito dell’operazione “Mecenate”, della Procura di Imperia, è stato disarticolato un sodalizio dedito al riciclaggio e frode fiscale facente capo ad un imprenditore, vicino a contesti di ‘ndrangheta imperiese, che avrebbe destinato una parte cospicua dei proventi illeciti all’acquisizione della proprietà di strutture alberghiere di lusso e di altre attività commerciali nelle zone più esclusive di Sanremo, con possibili cointeressenze nella vicina Costa Azzurra.
In questo tratto della riviera francese gli investimenti nei settori immobiliari e dell’intrattenimento effettuati dalla mafia calabrese, ed in particolare dalla cosca RASO-GULLACE-ALBANESE di Cittanova (RC) erano stati già acclarati grazie all’indagine denominata ”Alchemia” che, nel corso del semestre in esame, ha registrato degli sviluppi processuali. In particolare, sono stati eseguiti due decreti di sequestro di beni, entrambi del Tribunale di Reggio Calabria, emessi rispettivamente nei confronti di un affiliato del citato sodalizio e di un imprenditore di Genova, attivo nel settore immobiliare e dell’edilizia, partecipe al cartello mafioso cittanovese.
Inoltre sono stati notificati due decreti di confisca, emessi dalla medesima autorità giudiziaria calabrese, rispettivamente a carico dell’uomo di fiducia del referente della consorteria per la provincia di Alessandria, nonché della figura di riferimento in Liguria per la cosca medesima. Peraltro la frontiera terrestre di Ventimiglia è nota per essere uno snodo cruciale per il narcotraffico anche da parte di gruppi criminali autoctoni e/o stranieri, che importano cocaina seppure in quantitativi minori, oltre ad ingenti carichi di hashish e marijuana, lungo il corridoio terrestre Marocco – Spagna – Francia.
Al riguardo si segnala l’arresto per traffico internazionale di stupefacenti, eseguito ad Imperia, di un autotrasportatore serbo proveniente dalla Spagna che occultava all’interno del mezzo oltre 350 kg di hashish. Inoltre, a Ventimiglia, in esecuzione di mandato di estradizione emesso dalla magistratura transalpina, è stato tratto in arresto un pregiudicato di origine calabrese, indagato per reati legati al settore degli stupefacenti. Le varie attività investigative condotte nel corso del tempo hanno consentito di ricostruire la dislocazione dei vari clan della ‘ndrangheta nel territorio francese: a Mentone si trovano i PELLEGRINO, a Nizza le ‘ndrine PESCE e BELLOCCO di Rosarno e ITALIANO, PAPALIA, PALUMBO di Delianuova, a Grasse i MOLE’-PIROMALLI, ad Antibes i Palumbo, ITALIANO di Delianuova, a Cannes gli STANGANELLI di Rosarno, a Pegomas i PESCE, a La Seyne sur-Mer e Ollioules, vicino Tolone i MORABITO.
Anche la criminalità mafiosa di matrice campana, ha manifestato una propensione transnazionale, attraverso la sua figura di riferimento, Giovanni Tagliamento, storico esponente del clan ZAZA da tempo residente in Costa Azzurra, dove si è relazionato con qualificati referenti della camorra, dei clan calabresi e con la criminalità marsigliese. Recentemente il territorio transalpino è stato utilizzato dalla criminalità italiana per realizzare reati finanziari, come testimonia l’operazione “Sweet Water”, della DDA di Brescia che ha consentito di individuare un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale e riciclaggio realizzato attraverso bonifici su conti correnti attivi in Francia, oltre che Bulgaria, Cina e Ungheria.