Forse Silvia conosceva il suo assassino

Può darsi che la donna avesse addirittura fissato un appuntamento con il sicario nella sua casa di Cerchiara dopo un controllo sanitario effettuato in un centro specialistico di Rieti. Solo supposizioni, s’intende, ma la pensionata sarebbe stata uccisa e poi occultata in un luogo fuori mano con un minimo di strategia e per una ragione ben precisa.

Rieti – Proseguono senza soste le indagini sulla morte di Silvia Cipriani, la postina in pensione di 77 anni, originaria di Contigliano, scomparsa come un fantasma da casa fra il 21 e il 22 luglio scorsi. Silvia viveva a Cerchiara, frazione a pochi chilometri da Rieti, in un casolare dove accudiva l’orto e i suoi animali. Il 21 luglio la donna si sarebbe recata a Rieti, dove aveva una seconda casa. Una vicina l’avrebbe vista per l’ultima volta intorno alle 14. Lo stesso giorno Silvia aveva un appuntamento presso un centro polidiagnostico per effettuare alcuni controlli sanitari.

Silvia Cipriani

Per i suoi spostamenti utilizzava la sua Fiat Palio grigio metallizzato che, in pratica, sparisce con lei. Il giorno della scomparsa l’ex portalettere non aveva con sé il cellulare che sarebbe rimasto spento nella casa di Cerchiara dove, a seguito di sopralluogo della Squadra mobile, si sarebbero notati segni di colluttazione.

Dopo le ricerche effettuate in un territorio vasto e difficile come quello della provincia reatina, il 26 settembre l’auto, con gli sportelli aperti ed evidenti danni sulla carrozzeria, veniva rinvenuta in località Scrocco, zona impervia accessibile solo ai fuoristrada, tra i boschi di Montenero Sabino e Casaprota. Due giorni dopo un boscaiolo, tra la fitta vegetazione e poco distante dal punto dove era stata ritrovata la Fiat Palio, rinveniva una scarpa ed una borsa e subito dopo alcuni resti ossei, cranio compreso, che potrebbero essere riconducibili alla povera Silvia.

La calzatura e la borsa sarebbero quasi certamente della vittima mentre per i resti ossei occorrerà attendere l’esito della comparazione del Dna prima di azzardare altre ipotesi. Il sospetto che si tratti del corpo della donna sparita è comunque molto forte. Stando cosi le cose per ritrovare viva Silvia Cipriani ci vorrebbe solo un miracolo.

La polizia durante le ricerche

Ma ai miracoli non credono affatto gli investigatori della Mobile, coordinati dal sostituto procuratore  Lorenzo Francia, che hanno iscritto sul registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario, l’unico familiare della donna, il nipote Valerio Cipriani, 30 anni, sposato con Tamara Nobili, praticamente vissuto con la pensionata sino al matrimonio. L’uomo rigetta ogni addebito evidenziando che nella vicenda giudiziaria è anche parte lesa.

C’è da dire anche che il nipote della donna non è indagato per occultamento di cadavere forse perché gli inquirenti ritengono che nella vicenda sia coinvolta un’altra persona, quella che avrebbe fatto il lavoro sporco?

”… Al momento non sappiamo se quei resti siano davvero umani – afferma l’avvocato Luca Conti, difensore dell’indagato – potrebbe trattarsi di resti animali o persino di un’altra persona. Per ora la donna risulta ancora ufficialmente scomparsa e comunque il mio assistito non ha nulla a che fare con questa triste vicenda…Silvia potrebbe essere stata uccisa da qualcun altro, un malintenzionato, un maniaco o un serial killer. Chi lo sa…”.

L’auto della pensionata ritrovata in località Scrocco

Probabilmente invece Silvia conosceva bene il suo assassino e forse se lo sarebbe trovato già in casa al suo ritorno dal medico. Poi lo stesso omicida, probabilmente aiutato da un complice, l’avrebbe portata via a forza per poi ucciderla e nascondere il cadavere in un bosco quasi inaccessibile.

Il movente potrebbe essere quello economico ovvero di certe somme che non si trovano, forse proventi di un’assicurazione o di altra natura ma pare che la pensionata non abbia mai riscosso i 51mila euro del premio scaduto lo scorso luglio. Stessa cosa con 10mila euro ricavati dalla vendita di un terreno. Vero o falso? E se il movente non sono i soldi perché Silvia sarebbe stata uccisa come ormai appare assodato?

”… Smentisco categoricamente: Silvia Cipriani non è una ricca ereditiera – aveva detto Tamara Nobili, moglie dell’indagato – ma una persona semplice che vive della pensione. Di sua proprietà è l’appartamento a Rieti. Non ha una villa, abita in un casolare. Peraltro tutto di proprietà di mio marito, suo nipote. E no, non è stato lui a farle del male…Non avemmo nessun movente economico. E non aveva soldi nascosti sotto un mattone…”. Parenti e conoscenti pare smentiscano la versione della Nobili ma anche in questo caso gli investigatori mantengono il massimo riserbo:”…Dopo 30 anni di permanenza in questo territorio so che la gente ha paura – continua don Valerio Shango, sacerdote che conosceva bene Silvia – c’è omertà e ci sono ricatti. Qualcuno ha visto, ha sentito, questa donna è stata ammazzata, dobbiamo liberare le coscienze, invito i compaesani, gli amici e i parrocchiani a parlare…”.

Valerio Cipriani, indagato a piede libero

Poi ci sono due testimoni che si contraddicono nella loro versione dei fatti dunque don Valerio sembra saperla lunga: “…Io sono convinta di averla vista il 22 luglio, alle 9.40, era l’auto di Silvia – racconta Annarita in tv – non ho visto Silvia in faccia, ho visto la sua macchina, non so se guidava lei…Io salivo al Morini e lei scendeva verso Rieti. Qui ci conosciamo tutti, siamo pochi. Ognuno di noi sa di chi è quella macchina, ho pensato ecco Silvia…”. Vero, non vero, chissà. Un’altra teste, tale Graziella, asserisce di aver visto la pensionata alle 8.30 dello stesso giorno:“…Graziella però la vede salire, io la vedo scendere – aggiunge Annarita – questo è il grosso dilemma, se lei è salita… Non so, magari ha dimenticato qualcosa? È salita e poi è riscesa subito?..”. Si vedrà a breve come stanno le cose.

Poi ci sono le telecamere di videosorveglianza: una di queste, le cui immagini potevano essere utili, aveva già sovrascritto i file video dunque nulla di fatto. Le altre telecamere poste sulla Salaria, di contro, non avrebbero ripreso l’auto di Silvia in uscita da Rieti dunque è probabile che la station-wagon grigia abbia fatto un altro percorso. Probabilmente percorrendo su strade di montagna, molto meno sorvegliate di quanto non lo sia la Consolare 4, sino in contrada Scrocco dove poi verrà ritrovata la Fiat Palio di Silvia:

Don Valerio Shango

“…Ho visto Silvia il lunedì precedente alla sua sparizione – racconta ancora Annarita – lei è venuta a casa perché un po’ di tempo fa c’è stato un incidente. Alcune persone sono andate giù con la macchina, mio marito era fermo a parlare con alcune di loro e lei voleva sapere se noi le conoscevamo. Voleva che le mettessero a posto la recinzione per paura che gli scappassero gli animali...”.

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