Archeologia: un’anfora con resti di pesce ci svela cosa mangiavano gli abitanti di Finziade, l’antica Licata

Scoperta a Monte Sant’Angelo: un ritrovamento di grande interesse, che aiuta a comprendere meglio la dieta nell’ultima colonia greca sulla costa meridionale della Sicilia.

Agrigento – Il passato degli antichi abitanti di Finziade, l’antica città greca situata nel territorio di Licata, nell’Agrigentino, potrebbe rivelare nuovi dettagli grazie a un sorprendente ritrovamento effettuato dagli archeologi nell’area di Monte Sant’Angelo. Durante gli scavi in corso, una grande anfora è stata rinvenuta in una delle abitazioni sotto studio. Al suo interno, sono stati trovati numerosi resti di pesci di piccole dimensioni, offrendo una rara testimonianza del regime alimentare e delle pratiche di conservazione dei cibi nell’antichità.

Foto: Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi

Gli archeologi sottolineano l’eccezionalità del ritrovamento, sia per la quantità dei resti sia per il loro stato di conservazione. Questa scoperta sarà ora approfondita grazie alle analisi della paleobotanica Erika Zane e dell’archeozoologa Ester Vaga, che esamineranno i resti per ottenere informazioni sulle specie ittiche consumate e sulle tecniche di conservazione utilizzate. È possibile che l’anfora contenesse pesce salato o fermentato, una risorsa alimentare comune nelle città greche e romane, nota per il suo ruolo cruciale nella dieta mediterranea.

I lavori, avviati nel 2023, fanno parte del Finziade Project – Monte Sant’Angelo di Licata, diretto dagli archeologi Alessio Toscano e Maria Concetta Parello per il Cnr-Ispc Catania, con il supporto del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, sotto la guida di Roberto Sciarratta. Il progetto si inserisce nel programma di promozione culturale legato all’evento “Agrigento capitale della cultura italiana 2025” e beneficia del coordinamento logistico di Rosario Callea.

Questa scoperta si aggiunge al crescente corpus di dati archeologici che delineano il modo di vivere, di alimentarsi e di interagire con l’ambiente degli antichi abitanti di Finziade, la città voluta nel 282 a.C. da Finzia, tiranno di Akragas, nonché ultima fondazione greca di Sicilia. Con molta probabilità, lo studio dei resti contribuirà a fare luce sull’importanza del pesce nella dieta quotidiana della popolazione e sul ruolo economico della pesca e del commercio ittico nella regione.

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