Fiamme nella notte al presidio No Tav: “Vigliacca ripicca che non ci fermerà”

Roulotte sequestrata in fiamme vicino all’accampamento. Attivisti accusano: “Non gli è andata giù la giornata di lotta popolare”.

San Didero – Fiamme nella notte al presidio No Tav di San Didero, dove un incendio ha danneggiato parte delle strutture dell’accampamento storico della Valle di Susa. Ad andare a fuoco, per cause ancora da accertare, una roulotte da tempo sequestrata all’interno del parcheggio di fronte all’entrata dello scalo ferroviario.

Secondo le prime ricostruzioni, il forte vento che ha colpito la Valle di Susa durante la notte ha favorito la propagazione delle fiamme, che si sono sviluppate a ridosso del vicino presidio No Tav danneggiandolo in parte. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato che l’incendio si estendesse ulteriormente alle altre strutture dell’accampamento.

Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito o intossicato durante l’episodio ma i danni alle strutture del presidio sono evidenti e hanno scosso la comunità degli attivisti che da anni mantengono il campo come simbolo della resistenza al progetto dell’alta velocità.

Gli attivisti: “Vigliacca ripicca”

I No Tav non hanno dubbi sull’origine dell’incendio e sui social parlano apertamente di “vigliacca ripicca che non ci fermerà”. Gli attivisti collegano l’episodio agli eventi dei giorni precedenti: “Evidentemente la grande giornata di lotta popolare non gli è andata giù”, scrivono in riferimento alle recenti manifestazioni che hanno caratterizzato la valle.

Proteste No Tav

Il messaggio degli attivisti lascia trasparire la convinzione che l’incendio non sia casuale ma rappresenti una forma di ritorsione dopo le proteste che hanno visto protagonista il movimento No Tav. Una teoria che dovrà essere verificata dalle indagini delle autorità competenti.

Il sindaco di Venaus prende le distanze

Intanto il sindaco di Venaus, Avernino Di Croce, ha voluto precisare in una nota ufficiale la posizione del suo comune rispetto agli eventi di violenza che hanno caratterizzato la piana di Susa. “I fatti di violenza verificatisi sono del tutto estranei all’evento denominato ‘Festival dell’Alta Felicità’, una bella manifestazione musicale autorizzata dall’Amministrazione comunale nel pieno rispetto della normativa vigente”.

Il primo cittadino ha voluto sottolineare che l’amministrazione “non condivide alcuna forma di protesta che si esprima mediante atti violenti” e si rammarica “fortemente per i fatti di violenza verificatisi, prendendone nettamente le distanze e non condividendone – nella maniera più categorica – né i fini, né i metodi”.

Secondo Di Croce, gli episodi di violenza “compromettono e pregiudicano anche il senso di una bella festa della musica, con positive ricadute sociali e culturali, nonché economiche, sul territorio di Venaus e dei comuni limitrofi”. Il sindaco ha evidenziato come eventi culturali legittimi rischino di essere strumentalizzati o coinvolti in dinamiche di conflitto che nulla hanno a che vedere con la loro natura pacifica.

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