Il 7 gennaio 1797 il Parlamento della Repubblica Cispadana, primo Stato Italiano sovrano, proclamò “universale” il vessillo a 3 colori.
Roma – Il tricolore – che oggi compie 228 anni – esiste da molto prima dello Stato italiano: è “nato” il 7 gennaio del 1797 a Reggio Emilia come simbolo della Repubblica Cisalpina, uno degli Stati nati a seguito della prima Campagna d’Italia delle truppe napoleoniche. Il parlamento locale stabilì su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. La nostra bandiera è dunque nata ufficialmente 64 anni prima dello Stato italiano. Dal 1997 viene celebrata ogni 7 gennaio nella “Festa del Tricolore” a Reggio Emilia.
“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. L’articolo 12 della Costituzione certifica le forme e l’aspetto del vessillo che sventola su tutti i palazzi istituzionali del Paese, dal più piccolo dei Comuni fino al Quirinale. La norma è in vigore dal 1° gennaio 1948, ma la storia della bandiera italiana è ben più antica. E c’è un’altra curiosità: la prima bandiera italiana non era a bande verticali ma orizzontali, e il primo colore era il rosso e non il verde. Al centro della banda bianca inoltre c’era lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi. Solo negli anni successivi assunse l’attuale disposizione di bande e colori.
“Celebriamo oggi il 228° anniversario dalla proclamazione del Primo Tricolore d’Italia, Bandiera che i Costituenti vollero come simbolo della Repubblica”, ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affermando che la “Bandiera è testimone che, di generazione in generazione, riassume la nostra identità di popolo, nel processo storico che ha portato al raggiungimento dello Stato unitario e, con la Liberazione, ai valori di libertà e democrazia, di pace e cooperazione, che sono il patrimonio irrinunciabile della nostra società, scolpiti nella nostra Carta Costituzionale. Il Tricolore evoca l’orgoglio delle virtù civiche proprie al sentirsi italiani, esprime al mondo i valori della nostra comunità, della nostra Patria. Ad esso ci rivolgiamo con rispetto e l’emozione di un popolo che si raccoglie e riconosce intorno ad esso. Viva il Tricolore, viva la Repubblica”.
“Amore per la Patria, memoria e rispetto per chi ha lottato per la nostra libertà, speranza per un futuro
da costruire insieme. Sono tutti valori – scrive su X la premier Meloni – incarnati dal nostro Tricolore, che celebriamo in particolar modo oggi, in occasione della Giornata Nazionale della Bandiera. Un ponte che unisce storia e futuro, tradizione e innovazione, le nostre radici con il nostro domani. Simbolo di una Nazione forte e unita che sta tornando a farsi valere nel mondo. Continuiamo insieme a portare alto il nostro vessillo verde, bianco e rosso. Con orgoglio, passione e determinazione. Viva il Tricolore, Viva l’Italia”. Sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa, sottolinea come nell’anniversario del Tricolore, “celebriamo con orgoglio il simbolo che da 228 anni accompagna la storia della nostra Nazione, unendo gli italiani nei momenti più importanti e ispirandoli nei traguardi comuni. La bandiera non è solo un emblema, ma il richiamo a quei valori di unità, libertà e solidarietà che hanno costruito la nostra identità e che ci
guidano nel futuro”.
L’evento, accompagnato come sempre da dibattiti (come quello ormai annoso di un evento da rivoluzionare e valorizzare rivolto a tante orecchie da mercante) e polemiche di ogni tipo (quest’anno l’oggetto della contesa politica è il vessillo della pace affisso sulla facciata del municipio che il centrodestra non vuole) – è scattato con la sua tradizionale cerimonia questa mattina con la suonata a distesa della campana civica di Reggio Emilia. Il Museo del Tricolore di piazza Casotti apre quest’oggi dalle 11,30 alle 20, dove alle 17 ci saranno laboratori per bambini e una visita guidata alle 18,30 promossa dal Lions Club. Anche a Pordenone si è svolta la Festa del Tricolore, dove una lunga bandiera di 85 metri ha sfilato per le vie della città sorretta dai bersaglieri dell’Associazione nazionale bersaglieri (Anb) e da tanti bambini e ragazzi delle scuole primarie “De Amicis”, “Gozzi”, “Grigoletti”, “IV Novembre” e dalla secondaria “Pasolini”.
“I valori del Tricolore sono promossi oggi attraverso l’esperienza e le storie che i rappresentanti dell’Associazione nazionale bersaglieri hanno voluto trasferire ai giovani studenti delle scuole elementari e medie di Pordenone – ha commentato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante. È importante ricordare qual è il significato profondo di una bandiera che ha vissuto una storia difficile per fare in modo che le nuove generazioni possano beneficiare di quell’eredità per diventare classe dirigente del futuro. Il ringraziamento della Regione va all’Anb nazionale, interregionale, regionale e provinciale oggi rappresentate a tutti i livelli“.
Anche a Lugo, luogo di origine di Giuseppe Compagnoni, l’Amministrazione comunale e la sezione Unuci di Lugo rendono omaggio al Tricolore e alla figura del “Padre del Tricolore” nel 228esimo anniversario della nascita di quello che è diventato il vessillo nazionale. Compagnoni nacque a Lugo nel 1754 e morì a Milano nel 1833. Padre del Tricolore, insigne costituzionalista, storico, giornalista e letterato. Il patriota lughese è noto per aver fatto adottare, durante il Congresso Cispadano tenutosi a Reggio Emilia nel gennaio del 1797, lo stendardo cisalpino tricolore come bandiera del nascente Stato italiano.
Il 7 gennaio si celebra la Giornata nazionale della Bandiera, la Festa del Tricolore. La data scelta per questa celebrazione ricorda il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della neonata Repubblica Cispadana, primo Stato Italiano sovrano, proclamò “universale” la bandiera dei tre colori verde, bianco e rosso, rispettivamente simbolo di speranza di libertà, fede e amor di patria. Il rosso ricorda anche il sangue dei caduti per l’unità d’Italia Nel 1947, ’Assemblea Costituente approvò il Tricolore “a bande verticali e di eguali dimensioni” quale Bandiera della Repubblica Italiana e la inserì nell’articolo 12 della Costituzione.