Estradato dall’Albania latitante condannato a 25 anni: era fuggito simulando la propria morte

L’uomo, ai vertici di un’organizzazione dedita al traffico internazionale di droga, è stato scortato dalla Polizia di Stato a Fiumicino. Era irreperibile da oltre vent’anni.

Roma – È atterrato all’aeroporto di Fiumicino, proveniente da Tirana e scortato dagli agenti del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, un cittadino albanese di 56 anni, latitante da oltre vent’anni, colpito da un provvedimento di estradizione verso l’Italia.

L’uomo dovrà scontare una condanna definitiva a 25 anni di reclusione, emessa dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Salerno, per i reati di sequestro di persona, tentata estorsione, lesioni personali, detenzione illegale di armi e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il soggetto, ritenuto al vertice di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga tra Sud America, Italia e Albania, è accusato anche di un sequestro di persona avvenuto negli anni ’90 in Piemonte e di aver contribuito, in provincia di Salerno, all’attività di un sodalizio criminale specializzato nel traffico di eroina tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000.

A seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Salerno, coordinate dalla Procura della Repubblica, e della conseguente disarticolazione del gruppo criminale, l’uomo si era reso irreperibile, riuscendo a sfuggire alla cattura per più di due decenni.

L’intensa attività investigativa che ha portato alla sua localizzazione ha coinvolto il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, la Squadra Mobile di Salerno, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

Il latitante era stato individuato negli Stati Uniti, dove si era rifugiato utilizzando documenti falsi e fingendo il proprio decesso. Grazie alla cooperazione internazionale attraverso i canali Interpol e alla collaborazione con le autorità statunitensi, nel marzo dell’anno scorso era stato espulso verso l’Albania.

Appena giunto all’aeroporto di Tirana, era stato arrestato provvisoriamente a fini estradizionali, con il supporto del reparto speciale R.E.N.E.A. della Polizia albanese. Ora si trova in Italia, dove sconterà la pena residua.

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