Aperta un’inchiesta sulla misteriosa esplosione che ha danneggiato lo scafo. Guasto, incidente, sabotaggio o attentato?
Genova – Le Procure di Savona e Genova hanno aperto un’indagine sulla misteriosa esplosione che ha danneggiato la petroliera Seajewel, attualmente ferma al largo del porto di Vado Ligure con uno squarcio di oltre un metro nello scafo. L’origine del danno rimane avvolta nel mistero: potrebbe trattarsi di un guasto, un incidente o addirittura di un sabotaggio. Gli inquirenti stanno cercando risposte, mentre la nave battente bandiera maltese resta sotto esame.
Al momento, il fascicolo aperto è contro ignoti e non è stato ancora definito alcun reato specifico. Marina Militare, Capitaneria di Porto e sub della polizia hanno effettuato ispezioni approfondite, senza trovare tracce di esplosivi. Inoltre, nessun gruppo ha rivendicato un’eventuale azione ostile. Tuttavia, gli investigatori non escludono nessuna pista, inclusa quella di un gesto intimidatorio.
Un’attenzione particolare è rivolta all’itinerario seguito dalla Seajewel prima dell’arrivo in Italia. Alcune inchieste internazionali hanno evidenziato il fenomeno delle “navi fantasma”, spesso coinvolte nel traffico illegale di petrolio di provenienza russa. Gli investigatori stanno valutando se la petroliera possa essere stata presa di mira proprio per questo motivo.
Le esplosioni segnalate nella notte di venerdì hanno provocato una falla nella parte sommersa della nave, con le lamiere rivolte verso l’interno, un dettaglio cruciale per determinare la direzione dell’onda d’urto e quindi l’origine dell’esplosione. Nonostante il danno significativo, la struttura di sicurezza della nave ha tenuto, impedendo lo sversamento di petrolio in mare e scongiurando un possibile disastro ambientale.
Il fatto che la Seajewel sia associata al trasporto di petrolio russo ha alimentato ipotesi di un sabotaggio, se non addirittura di un attacco terroristico. Tuttavia, la Capitaneria di Porto ha prontamente diffuso una nota ufficiale per placare le speculazioni, dichiarando che si tratta di “notizie prive di fondamento”. Non ci sono state vittime né conseguenze per l’ambiente marino.
Se l’esplosione fosse stata causata da un ordigno, sarebbe stato necessario l’impiego di un esplosivo altamente sofisticato e idrorepellente, generalmente di uso esclusivo militare. Questa ipotesi, seppur affascinante, rimane al momento solo una delle tante al vaglio degli investigatori. La verità potrebbe emergere dall’analisi dettagliata delle lamiere danneggiate, che potrebbero rivelare la natura esatta dell’evento che ha colpito la Seajewel.