Specie in questo settore i prezzi fluttuano come onde e il consumatore non sa che pesci prendere e diffida delle offerte che nascondono insidie se non peggio.
Il settore energetico è come un dedalo da cui è difficile districarsi. Il 13 novembre scorso si è tenuto a Milano l’evento “Fanplayr Connect Energy”, a cura di Fanplayr, una società tecnologica che offre soluzioni di personalizzazione e ottimizzazione dell’esperienza cliente nell’e-commerce. Inoltre analizzando i dati per migliorare il comportamento degli utenti e le performance aziendali, con una piattaforma che unifica i dati del cliente per interventi mirati su tutti i canali, nel rispetto della privacy e di normative europee sulla protezione dei dati personali.
Il focus dell’evento è stato: accrescere il rapporto digitale grazie a percorsi personalizzati e ai dati comportamentali. Il consumatore si trova oberato da una valanga di offerte per cui non sa dove andare a parare. L’intento è quello di offrire risposte ai clienti più sensibili al prezzo e a quelli che cercano conforto. All’evento hanno partecipato molte aziende leader del settore energetico: Edison, Wikiwi, E.ON. Emgie. NeN, Fastweb+Vodafone e Telecom Italia Energy.
Per il consumatore il settore presenta molte complessità e opacità, per cui è necessario fornirgli gli strumenti idonei per avere una visione consapevole. Il circolo può diventare virtuoso con la personalizzazione dei dati comportamentali che permettono un più efficace orientamento. L’analisi è partita da un insieme di dati raccolti nel 2025, attraverso cui sono stati analizzati gli indicatori chiave misurabili che valutano l’efficacia e la qualità del flusso di visitatori verso il sito web aziendale e informazioni per capire il comportamento del cliente.
E’ emerso: una carena di trasparenza che provoca disorientamento nell’utente; lunghezza del processo decisionale; insoddisfazione, mancanza di fiducia e crescita dell’incertezza per il futuro. Dai dati diffusi, inoltre, si è evidenziato che il 60% delle persone fugge già alla home page visitata. Mentre solo l’1% completa il percorso, a conferma della necessità di offrire informazioni chiare e contestuali, in modo da semplificare i contenti delle offerte.
Inoltre è stato realizzato una sorta di identikit del cliente “vergine” e di chi ha già navigato nel sito. Il primo inizia il viaggio per conoscere il prezzo, il secondo per rafforzare il convincimento di aver fatto la scelta giusta. Per il neofita sono previsti percorsi guidati e chiari, per il più esperto una personalizzazione delle notifiche. L’abbandono della pagina da parte del visitatore supera l’80% se il percorso è iniziato su un social. In questo caso ecco spuntare la ludicizzazione del rapporto azienda-utente. Come si fa con i bambini quando l’impatto è stato un po’ brusco, si cerca di trovare escamatages piacevoli per suscitare coinvolgimento. I sondaggi vengono utilizzati per avere risposte attraverso cui si fidelizza il cliente.

Quelli effettuati, grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), hanno evidenziato che la mancanza di trasparenza sui costi e sulle clausole contrattuali sono due fattori che spingono l’utente alla fuga. Nulla è trapelato sul marketing selvaggio a cui sono sottoposti i consumatori a qualsiasi ora del giorno e in qualunque condizione si trovino. Un martellamento continuo per propinare contratti di ogni tipo, servizi, offerte di luce, gas e telefonia.
I solerti ricercatori non hanno pensato che forse è proprio questo fenomeno che può indurre alla scarsa fiducia verso le aziende di servizi? Sarà stata pure un’indagine accorta e accurata, ma il fine ultimo è sempre lo stesso, da secoli: spillare soldi al consumatore!