Michele Emiliano

Teatro Petruzzelli, Emiliano si nomina nel Consiglio d’indirizzo: l’Anac apre un’istruttoria

Nel mirino dell’Anticorruzione l’atto che ha portato il governatore pugliese a nominare se stesso.

Bari – L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha aperto un’istruttoria formale sull’atto con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è entrato a far parte del Consiglio d’indirizzo della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. L’organo ha poteri di governo e controllo assai rilevanti: può approvare i bilanci, nominare e revocare le figure apicali, modificare lo statuto e i regolamenti della Fondazione, considerata una delle istituzioni culturali più importanti del Mezzogiorno.

A riportarlo è Repubblica. La nomina, formalizzata con il decreto n. 365 del 26 giugno 2025, solleva numerosi dubbi di legittimità e opportunità, in quanto – di fatto – Emiliano ha nominato se stesso, avvalendosi della prerogativa prevista dallo Statuto della Fondazione, che stabilisce: “Un componente del Consiglio è nominato dal presidente della Regione Puglia”.

Un conflitto tra ruolo politico e funzione tecnica?

Il cuore della questione, sottolinea Repubblica, riguarda la doppia veste assunta da Emiliano, che risulterebbe contemporaneamente il soggetto che dispone la nomina e il nominato stesso. Un paradosso che ha portato l’Anac ad accendere i riflettori, anche alla luce del decreto legislativo 39/2013, che disciplina i casi di inconferibilità e incompatibilità negli incarichi presso enti pubblici e partecipati.

A ciò si aggiunge un elemento procedurale tutt’altro che secondario: la firma del decreto di nomina non è di Emiliano, ma del vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Piemontese. Una mossa che potrebbe essere stata pensata per aggirare potenziali criticità legate all’auto-nomina, ma che non ne elimina i dubbi di fondo.

Lo Statuto e l’autonomia (violata?) del Consiglio

Secondo l’articolo 16, comma 2, dello Statuto della Fondazione – che è di diritto privato – i membri del Consiglio devono agire in piena autonomia e rispondere solo alla Fondazione, non agli enti che li hanno nominati o designati. Un principio, chiarisce ancora il quotidiano romano, che rischia di essere compromesso proprio dalla nomina di un presidente in carica, che rappresenta l’ente finanziatore principale, con oltre 3 milioni di euro annui.

Mai, finora, nelle Fondazioni liriche italiane si era registrato un precedente simile, e il caso Petruzzelli rischia di aprire un fronte delicato tra politica, diritto e governance culturale.

Cosa può succedere ora

L’Anac ha avviato un’attività istruttoria per valutare eventuali profili di incompatibilità e/o inconferibilità in relazione alla normativa vigente. Se venisse ravvisata una violazione del decreto legislativo 39/2013, la nomina potrebbe essere dichiarata inefficace o nulla, aprendo così un nuovo scenario per la governance della Fondazione Petruzzelli.

Il caso rilancia anche il dibattito sulla trasparenza e sull’autonomia delle istituzioni culturali, chiamate a mantenere un equilibrio tra sostegno pubblico e indipendenza decisionale.

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