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Durigon denuncia un furto d’identità. Lega: “Ennesimo attacco a pochi giorni dal voto”

Qualcuno che voleva aprire una società a Londra avrebbe utilizzato i dati e il nome del sottosegretario che lo ha saputo dai media.

Roma – “Dopo lo scandalo spioni, su cui è calato un silenzio assordante, nelle ultime ore emerge un’altra notizia allarmante: il sottosegretario Claudio Durigon ha denunciato un furto di identità, che è servito per aprire una società a suo nome (a Londra). Durigon ha presentato denuncia, dopo essere stato informato dai media. Siamo davanti all’ennesimo episodio inquietante, un vero e proprio attacco alla democrazia. A Durigon va l’affettuosa e convinta solidarietà di tutta la Lega”. A raccontare la vicenda è il partito in una nota.

La senatrice della Lega Stefania Pucciarelli, capogruppo in commissione Esteri e Difesa, fa notare come la storia si ripeta: “in piena campagna elettorale, a pochissimi giorni dal voto, spunta l’ennesimo attacco alla Lega. L’amico, sottosegretario Claudio Durigon ha denunciato un furto di identità che sarebbe servito
per aprire una società a suo nome (a Londra). Come per lo scandalo spioni, anche questa volta tutto si risolverà con l’infondatezza di quanto denunciato. Resta la preoccupazione, però, per un atteggiamento di accuse del tutto fantasiose, tipico di certa sinistra, troppo spesso a orologeria, ovvero alla vigilia di tornate elettorali. Pessime pagine di democrazia”.

Interviene anche il collega deputato del Carroccio, Luca Toccalini che esprime “solidarietà a Durigon. Le
notizie del furto di identità per aprire una società a Londra, cosa per la quale sarebbero stati falsificati documenti a suo nome, sono preoccupanti, – dice – e gettano un’ombra inquietante, l’ennesima dopo il caso Striano, di cui nessuno parla più. Tutto questo è assurdo, un attacco alla Lega: siamo vicini a Claudio in questo momento”. In effetti il caso Striano che aveva tenuto banco per giorni ha perso appeal mediatico, ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, a marzo aveva detto di essere a caccia di soluzioni per la protezione delle banche dati.

“Ho avviato un approfondimento a Palazzo Chigi con il governo per individuare soluzioni ai problemi che lo scandalo dossieraggi, sui quali indaga la procura di Perugia, ha fatto emergere”, aveva sottolineato. Ci si interroga su “come rafforzare il sistema di controlli sull’accesso alle banche dati che non sono solo le ‘Sos’ ma anche le altre. C’è l’estensione dell’obbligo di denuncia degli accessi dei quali è sospetta la liceità e si punta a sanzionare anche “chi non ha la qualifica di pubblico ufficiale ma accede alle banche dati. C’è una riflessione in corso da parte del governo”. 

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