Dopo i balneari i bagnini. Lettera a Salvini: “Il 35% delle coste rischia restarne senza”

La Società Nazionale di Salvamento: “Rivedere l’introduzione del monopolio sui corsi di formazione introdotta dal decreto 85/2024”.

Roma – Dopo i balneari i bagnini che lanciano l’allarme: “La prossima estate il 35% delle coste potrebbe essere sprovvisto degli addetti al salvataggio”. In una lettera-appello al vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini viene chiesto il suo intervento affinché “venga rivista l’introduzione del monopolio sui corsi di formazione dei bagnini di salvataggio introdotta dal decreto ministeriale 85/2024 che sta determinando proteste e ricorsi in tutta Italia”. Sebbene il regolamento miri a disciplinare il settore, ha suscitato forti preoccupazioni nella Società Nazionale di Salvamento (S.N.S.), una delle più antiche istituzioni sul campo.

Il nuovo Regolamento infatti consente d’ora in poi di organizzare corsi solo alla Federazione italiana nuoto (Fin), con esclusione delle altre due storiche associazioni che in precedenza se ne occupavano, ossia la Società nazionale di salvamento e la Federazione italiana salvamento acquatico (Fisa). Fondata nel 1871, la S.N.S. ha come missione la diffusione delle tecniche di salvamento e la promozione della sicurezza in acqua. Nel 1929, il Ministero delle Comunicazioni – Marina Mercantile le conferì l’autorizzazione ufficiale al rilascio dei certificati di abilitazione per bagnini di salvamento, consolidando il suo ruolo come pilastro della sicurezza acquatica in Italia. Con oltre 60mila soci e più di 150 sedi sul territorio, la S.N.S. ha contribuito significativamente alla riduzione della mortalità per annegamento, guadagnando riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

Ora a minacciare questo lungo lavoro è arrivato il regolamento. “L’unico ente autorizzato a rilasciare le abilitazioni di salvamento è diventata la Fin, il cui attuale presidente è l’onorevole Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati”, denuncia la lettera della Sns a Salvini, firmata dal presidente Fortunato Comparone, con esclusione Sns e di Fisa, che da decenni addestrano i bagnini di salvamento e che ora per continuare la propria attività dovranno sottoporsi a corsi di abilitazione organizzati dalla Fin”. Nella lettera la Società Nazionale di Salvamento contesta anche l’innalzamento del limite per esercitare il mestiere del bagnino di salvataggio, passato da 16 a 18 anni di età. A causa di ciò, afferma Comparone, “per la prossima stagione estiva oltre il 35% delle coste italiane potrebbe rimanere sprovvisto di bagnini di salvamento”.

Per questo, il presidente della Società Nazionale di Salvamento chiede a Salvini che “il suo ministero si attivi per un’immediata valutazione di modifica al decreto per introdurre correttivi che garantiscano pluralità formativa, trasparenza e accesso equo alle opportunità nel settore”. L’associazione che “da oltre 150 anni ininterrotti esercita l’attività di formazione dei bagnini di salvamento, che ha introdotto per prima l’attività di salvataggio sulle coste d’Italia e che da quasi cento anni è stata autorizzata a rilasciare i brevetti di abilitazione all’esercizio del mestiere – si appella al vicepremier il presidente della Società nazionale di Salvamento- con il regolamento del maggio 2024 è stata delegittimata della propria storia, dovendo
sottoporre i propri allenatori presenti e futuri al vaglio di un altro ente”.

La questione bagnini al Consiglio di Stato

Intanto, per contrastare gli “effetti discriminatori e lesivi del Decreto”, si legge sul sito della Società Nazionale di Salvamento, la SNS ha deciso di intraprendere un’azione legale. In data 20 dicembre 2024, tramite i propri legali, è stato depositato un Appello cautelare innanzi al Consiglio di Stato. L’obiettivo è ottenere dei provvedimenti che tutelino e garantiscano l’operatività della SNS, ristabilendo una maggiore equità e pluralità nel settore della formazione degli assistenti bagnanti. In considerazione delle circostanze attuali e in attesa della decisione del Consiglio di Stato, la SNS ha annunciato la sospensione temporanea della “Campagna per il rinnovo dei brevetti di Bagnino di Salvataggio scaduti o in scadenza al 31 dicembre 2024″. In attesa degli sviluppi legali, la “SNS continuerà a operare nel rispetto dei propri valori e nella tutela degli interessi dei propri associati, mantenendo un dialogo costruttivo con le autorità competenti”.

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