Dl emergenze: via libera dalla Camera con 151 sì, testo passa ora al Senato

Ai primi punti del decreto legge le misure necessarie per fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile.

Roma – L’Aula della Camera ha approvato con 151 voti favorevoli e 92 contrari ( tre gli astenuti) il Dl emergenze. Il provvedimento con misure organizzative relative a situazioni di particolare emergenza e all’attuazione del Pnrr passa ora all’esame del Senato (va convertito in legge entro il primo marzo). Il decreto abroga, assorbendone gli effetti, il Dl 1/2025 sulla riorganizzazione e il dimensionamento del sistema scolastico e interviene, anche a seguito delle modifiche apportate dalle commissioni Bilancio e Ambiente, su un’ampia serie di situazioni che spaziano dal degrado urbano alla crisi idrica (in particolare quella in atto in Sicilia), dalla ricostruzione post-sisma per Marche e Umbria alle politiche attive e della formazione sul lavoro e alle garanzie di ultima istanza fornite dal Gse nei contratti di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Ai primi punti del decreto legge figurano misure necessarie per fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile nei territori di Rozzano, Roma (quartieri Alessandrino e Quarticciolo), Napoli (quartieri Scampia e Secondigliano), Orta Nova, Rosarno, San Ferdinando, Catania (quartiere San Cristoforo), Palermo (Borgo Nuovo). In particolare, il commissario straordinario nominato nel quadro del Dl Caivano predisporrà, d’intesa con i Comuni interessati e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale (è autorizzata in proposito la spesa complessiva di 180 milioni di euro nel triennio 2025-2027, a cui potranno aggiungersi eventuali risorse ulteriori messe a disposizione da amministrazioni centrali e territoriali).

Sotto la lente il disagio giovanile

Quanto alla crisi idrica viene sostenuta, attraverso il coinvolgimento di Siciliacque, la realizzazione di impianti di dissalazione, anche mobili, a Porto Empedocle, Trapani e Gela (viene posto un limite di spesa di 100 milioni di euro con la facoltà di ricorrere alle anticipazioni di cassa nel quadro degli interventi del Pnrr). Le Commissioni hanno inoltre approvato uno stanziamento da un milione di euro a favore del commissario straordinario per l’adozione di interventi di manutenzione e per il ripristino della capacità idrica del lago Trasimeno (specifiche proroghe riguardano il riutilizzo, a scopi irrigui in agricoltura, delle acque reflue depurate e prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio). Anche l’area marina costiera di Coroglio-Bagnoli sarà oggetto di azioni di interventi di messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale.

Il Dl precisa, quindi, che gli interventi finanziati nel quadro della ricostruzione nelle Marche e nell’Umbria sono finalizzati anche alla ricostruzione pubblica, oltre che a quella privata (è autorizzata, al riguardo, una spesa di 30 milioni per il 2025 e di 60 milioni per il 2026). Viene quindi stabilito che, nel quadro dell’attuazione del capitolo REPowerEU previsto dal Pnrr, un decreto del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, definirà le modalità e le condizioni in base alle quali il Gse assumerà il ruolo di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte nei contratti di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine. Il decreto ministeriale, da varare di concerto con il ministro dell’Economia, dovrà indicare anche le procedure operative per l’utilizzo delle risorse destinate alla garanzia. Per queste ultime il limite di spesa è fissato in 45 milioni annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027 (risorse derivanti dai proventi delle aste relative quote di emissione di anidride carbonica).

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