discarica abusiva Capitanata

Discarica abusiva scovata a Macchia Rotonda, la denuncia: “La Capitanata sta diventando una pattumiera”

Cumuli di rifiuti, anche industriali, scoperti dagli Ispettori Ambientali Civilis lungo la provinciale 76 nel Foggiano. Marasco: “Serve un intervento urgente contro chi devasta il territorio”.

Foggia – Una nuova discarica abusiva è stata scoperta nella mattinata di lunedì 19 maggio nella zona rurale di Macchia Rotonda, frazione del comune di Manfredonia, in provincia di Foggia. A lanciare l’allarme è il comandante degli Ispettori Ambientali Territoriali Civilis, Giuseppe Marasco, che denuncia un grave episodio di inquinamento ambientale.

Durante un consueto controllo del territorio, gli ispettori hanno rinvenuto grandi cumuli di rifiuti abbandonati illegalmente lungo la strada provinciale 76, poco distante dall’impianto ETA Marcegaglia, superato l’incrocio con la SP70. Una zona già segnalata in passato per casi simili, oggi di nuovo sotto i riflettori per l’ennesimo scarico illecito.

“Si tratta quasi certamente di uno scarico avvenuto nel corso della notte – spiega Marasco alla stampa locale – visto che il giorno precedente l’area risultava libera da rifiuti”.

Nella discarica abusiva anche rifiuti industriali

Secondo quanto riferito dagli operatori, tra i rifiuti sono stati identificati anche scarti industriali, potenzialmente pericolosi per la salute pubblica e l’ambiente. Gli Ispettori Civilis hanno allertato immediatamente i Carabinieri Forestali, chiamati a intervenire per i rilievi e le indagini del caso. “Non è possibile che il territorio della provincia di Foggia continui a essere trattato come una discarica a cielo aperto – ha denunciato Marasco – La Capitanata sta diventando una nuova terra dei fuochi. Servono controlli, sanzioni e bonifiche immediate”.

Marasco: “È ora che chi inquina paghi”

L’episodio si inserisce in un quadro allarmante di crescente illegalità ambientale nel Foggiano, dove le campagne vengono spesso trasformate in depositi illegali di rifiuti speciali e pericolosi, approfittando della scarsa sorveglianza delle aree periferiche.

Marasco ha quindi lanciato un appello alle autorità: “Chiedo un intervento energico e tempestivo per fermare questi atti criminosi. È ora che chi inquina paghi, come previsto dalla legge”.

Intanto, aumenta la preoccupazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste per il progressivo degrado del patrimonio naturale della Capitanata, un’area dall’alto valore paesaggistico e agricolo, sempre più sotto attacco da parte dell’illegalità.

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