Fine indagini dopo Genoa-Samp di Coppa Italia. Nei guai 15 tifosi sampdoriani, 8 genoani e 6 ultras provenienti da Torino e Reggio Emilia, legati da gemellaggi con la tifoseria rossoblù.
Genova – La Polizia di Stato di Genova, al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha notificato la conclusione delle indagini preliminari a 29 ultras ritenuti responsabili dei violenti disordini scoppiati in occasione del derby di Coppa Italia Genoa-Sampdoria del 25 settembre 2024.
Gli indagati, tra i 19 e i 60 anni, includono 15 tifosi sampdoriani, 8 genoani e 6 ultras provenienti da Torino e Reggio Emilia, legati da gemellaggi con la tifoseria rossoblù. Quattro di loro risultano già destinatari di Daspo.
I fatti contestati rientrano in un quadro più ampio che ha già portato a 5 arresti in flagranza differita, 2 in flagranza, 12 denunce a piede libero, 5 espulsioni per motivi di ordine pubblico e 5 ulteriori Daspo.
Il derby si era trasformato in una vera e propria guerriglia urbana, con scontri iniziati dalla tarda mattinata fino oltre la mezzanotte. Gli ultras, in molti casi travisati e armati di bastoni, aste, pietre, fumogeni e bombe carta, avevano messo a ferro e fuoco le vie attorno allo stadio Marassi, incendiando anche cassonetti dei rifiuti.
Il dispositivo di sicurezza aveva impedito il contatto diretto tra le due tifoserie, ma gli scontri hanno causato il ferimento di 36 agenti delle forze dell’ordine: 19 della Polizia di Stato, 16 dei Carabinieri e 1 della Guardia di Finanza, con prognosi anche oltre i 75 giorni. Un agente della Polizia di Stato, colpito da una bomba carta, ha subito un intervento chirurgico ed è ancora in convalescenza.
L’inchiesta, condotta dalla Digos di Genova, si è basata sull’analisi di ore di filmati, video delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private, oltre alle riprese realizzate sul posto dalla Polizia Scientifica. Nonostante travisamenti e tentativi di nascondere l’identità, è stato possibile riconoscere gli indagati grazie a un lavoro di riconoscimento e comparazione meticoloso.
I 29 ultras sono indagati, a vario titolo, per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, lancio di materiale pericoloso, possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive e travisamento. Le loro posizioni sono al vaglio della Divisione Anticrimine per l’adozione di misure di prevenzione.