Oggi a Pavia l’udienza preliminare che segna l’avvio dell’incidente probatorio e fisserà modi e tempi delle analisi irripetibili affidate al genetista Emiliano Giardina.
Pavia – La Procura generale di Milano ha detto no alla richiesta di semilibertà avanzata da Alberto Stasi al tribunale di Sorveglianza. Lo riporta Repubblica – che lo ha appreso da fonti giudiziarie -, secondo la quale la sostituta pg Valeria Marino ha chiesto il rigetto, a differenza di quanto era emerso dopo la fine dell’udienza e a seguito delle dichiarazioni di uno dei legali di Stasi. La pg avrebbe anche chiesto ai giudici un rinvio per fare un accertamento sull’ultima intervista rilasciata dal 41enne alle Iene il 30 marzo, che non era stata autorizzata. I giudici si sono riservati sulla decisione che riguarda Stasi, condannato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.
L’udienza, svoltasi davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano, si è svolta senza la presenza di Stasi, e i giudici emetteranno la loro decisione entro cinque giorni. Intanto, a Pavia, si apre un nuovo capitolo con l’incidente probatorio sulle tracce di Andrea Sempio, altro indagato per lo stesso delitto.
La decisione, attesa entro il 14 aprile, potrebbe segnare una svolta per l’ex bocconiano, che si è sempre proclamato innocente. La famiglia Poggi, rappresentata dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni, si oppone fermamente: “Per noi non ha diritto a sconti, non ha mai collaborato,” ha dichiarato Rita Poggi, madre di Chiara, fuori dall’aula.
Parallelamente, a Pavia, il caso Garlasco torna sotto i riflettori con l’udienza a porte chiuse davanti al gip Fabio Lambertucci. Andrea Sempio, 36enne indagato dal 2016 dopo il ritrovamento di sue tracce di DNA sotto le unghie di Chiara, non sarà presente, come confermato dal suo legale Massimo Lovati. L’udienza odierna conferirà al genetista Emiliano Giardina, dell’Università Tor Vergata, l’incarico per un maxi incidente probatorio, che fisserà modi e tempi delle analisi irripetibili sulle prove biologiche.
L’accertamento, richiesto dalla difesa di Stasi per sostenere una revisione del processo, mira a “cristallizzare” le evidenze in contraddittorio tra le parti. Le tracce di Sempio, amico della vittima e presente nei pressi della villetta il giorno del delitto, sono al centro di un’ipotesi alternativa che potrebbe scagionare Stasi. “Siamo fiduciosi che la verità emergerà,” ha dichiarato Lovati, mentre la Procura di Pavia, guidata dal pm Mario Venditti, resta cauta sull’attendibilità di questa pista.
Il caso Garlasco, dopo 18 anni, continua a dividere. Da un lato, la richiesta di semilibertà di Stasi, che potrebbe ottenere un primo spiraglio di libertà; dall’altro, le nuove indagini su Sempio, che potrebbero ribaltare una condanna definitiva. Il perito Giardina avrà 90 giorni per depositare i risultati, attesi per l’estate, mentre la Sorveglianza di Milano deciderà a breve il destino immediato di Stasi.