Il sottosegretario all’Interno dopo la riunione delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato che hanno dato mandato al relatore per portare in Aula il testo.
Roma – Quella sulle madri detenute contenuta nel ddl Sicurezza, che prevede che anche chi ha un figlio con meno di un anno di età possa finire in carcere e che a decidere sia il giudice, “è una norma fondamentale, che affronta il tema delle borseggiatrici, cioè di chi usa il proprio corpo e lo stato di gravidanza per garantirsi l’impunità. È una norma sacrosanta che vogliamo tutelare”. Lo ha detto il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni, uscendo dalla riunione delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato che hanno dato mandato al relatore per portare in Aula il ddl Sicurezza con le modifiche chieste dalla commissione Bilancio per le coperture.
Il ddl approda in Aula al Senato ma i tempi si allungano: le coperture del provvedimento erano state predisposte solo fino a fine 2024 e la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha chiesto e ottenuto modifiche che automaticamente faranno tornare il testo alla Camera per una terza lettura. Le opposizioni esultano, mentre la Lega chiede nuovamente di accelerare senza apportare ulteriori modifiche e il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, assicura che “la maggioranza è stra-compatta”. Da ottobre il disegno di legge è all’esame delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, dopo l’approvazione alla Camera, e l’allungamento dei tempi ha causato questo nuovo inconveniente. Le commissioni ieri hanno affidato il mandato ai relatori, i senatori Erika Stefani della Lega e Marco Lisei (FdI), e ora si attende che la capigruppo calendarizzi i lavori d’Aula a Palazzo Madama.
La data più probabile per l’approdo in Aula è nella seconda settimana di aprile. Potrebbero in quella sede arrivare anche emendamenti dal governo, ma Molteni, al termine della riunione delle commissioni, taglia corto: “Vedremo, ma su questo disegno di legge bisogna accelerare e non frenare, e il governo non ha assolutamente intenzione di frenare, ma vuole accelerare perché lo ritiene un ddl fondamentale dell’agenda politica del governo e della maggioranza”. Il nuovo ostacolo per il ddl arriva dalla commissione Bilancio del Senato, che ha approvato il parere chiedendo modifiche sulle coperture. Le risorse erano infatti previste solo fino alla fine dello scorso anno, e per questo motivo il provvedimento, dopo il via libera di Palazzo Madama, dovrà tornare in terza lettura alla Camera, rallentando un iter che la maggioranza, e in particolare la Lega, avrebbero voluto molto più rapido.