La replica dopo due giorni di attacchi durissimi da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Roma – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aspettato tre giorni prima di replicare all’attacco mosso dalla Russia nei suoi confronti. Dopo il silenzio ha scelto di rispondere, e lo ha fatto dal Montenegro, dove era in visita ufficiale, esprimendo ancora una volta la posizione dell’Italia riguardo al conflitto fra Russia e Ucraina e Ucraina. Poche frasi espresse con parole chiare, come è nel suo stile. “Per il rispetto doveroso alla libera stampa. Da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia che ho sempre espresso è nitida, limpida, chiarissima: quella del rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato. Questa ferma, vigorosa affermazione è stata la base del sostegno che l’Italia ha assicurato all’Ucraina. Posizione sempre accompagnata dall’auspicio che la Russia torni a svolgere il suo ruolo nella comunità internazionale, per il rispetto della Carta delle Nazioni Unite”, ha affermato.
Così Mattarella ha voluto chiudere la querelle innescata dall’attacco della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che aveva parlato di “invenzioni blasfeme” condannando le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in un discorso all’Università di Marsiglia la scorsa settimana, a suo dire, aveva paragonato la Russia al Terzo Reich per il suo attacco all’Ucraina. “È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo”, ha rimarcato Zakharova. Parole che hanno fatto insorgere la premier Giorgia Meloni e ha provocato uno sdegno bipartisan.
Zakharova aveva definito le parole di Mattarella “inaccettabili”, con l’accusa al presidente di diffondere “falsificazioni storiche”. Con un avvertimento molto diretto: “simili dichiarazioni non resteranno senza conseguenze” aveva detto, alimentando un clima di tensione già esasperato dal contesto geopolitico. Secondo il capo dello Stato, la speranza è che si raggiunga una “pace giusta in Ucraina e che non sia fittizia o fragile“.
“È utile ricordare, ha sottolineato Mattarella, che quando l’Ucraina con il consenso della Russia divenne indipendente disponeva di una grande quantità di armi nucleari. Su sollecitazione di Usa e Russia l’Ucraina ha consegnato alla Russia alcune migliaia di testate nucleari. A fronte di quello nel trattato sottoscritto l’Ucraina registrava l’impegno di questi Paesi a rispettarne e garantirne indipendenza e integrità territoriale. Noi vorremmo che si ripristinassero quegli impegni ed accordi”.
“La Nato è nata decenni addietro, ha una storia robusta e non c’è nulla che può incrinare questo legame, non ho timore. Non vi è pericolo che possa essere incrinato”, ha concluso. Di certo il caso Mattarella-Zakharova non è stato privo di conseguenze. Nell’arco di 24 ore infatti, dopo quelle parole, si sono verificati ben due attacchi degli hacker filorussi a siti web italiani. Nella rivendicazione della prima offensiva, i NoName citavano le dichiarazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella, definito “russofobo“, sulla Russia e il Terzo Reich.