Da Domodossola a Ustica: niente 25 aprile, la “sobrietà” cancella la celebrazione

Le polemiche attorno alle scelte dei sindaci da Nord a Sud, che hanno aderito in modo ‘integrale’ ai cinque giorni di lutto nazionale per la morte del Papa.

Roma – Da Domodossola a Ustica, due luoghi simbolo della Liberazione, questo 25 aprile e le scelte di alcune amministrazioni comunali hanno fatto molto discutere. Alcuni Comuni, tra cui Ustica hanno recepito la circolare della presidenza del Consiglio dei ministri del 22 aprile con la quale si proclamano cinque giorni di lutto nazionale. Anche a seguito della nota della prefettura di Palermo, in attuazione del lutto nazionale, “l’Amministrazione – si legge in una nota – ha scelto di non celebrare la consueta manifestazione del 25 Aprile ancorché possibile in modo sobrio e consono alla circostanza”. L’invito alla sobrietà ha così cancellato le celebrazioni.

Questa la decisione del sindaco dell’isola in cui durante il regime fascista furono in esilio esponenti storici della sinistra italiana, come Antonio Gramsci, durante il regime fascista. Il sindaco e la giunta non hanno partecipato alla manifestazione del 25 aprile. C’era solo il centrosinistra, che ha deposto una corona di fiori davanti all’abitazione dove dimorò Gramsci. Il primo cittadino di Ustica Salvatore Militello, di Fratelli d’Italia, ha fatto andare su tutte le furie l’opposizione: “Ritengo assurdo e irrispettoso – dice Diego Altezza su Repubblica – che l’amministrazione non partecipi. Oggi più che mai sarebbe stato doveroso ribadire i valori della democrazia e dell’antifascismo. Invece, è triste constatare che continuino ad esserci amministratori pubblici che sembrano non riconoscere questi valori”.

Anche a Domodossola è scoppiata la polemica nella città simbolo della Resistenza, luogo che fu sede della Repubblica dell’Ossola, primo esempio – nel settembre-ottobre 1944 – di autogoverno di un territorio liberato. La scelta del sindaco Lucio Pizzi che ha deciso di modificare il programma delle celebrazioni, in ossequio alla raccomandazione alla sobrietà ha scatenato un putiferio. E’ stato infatti cancellato il corteo che avrebbe dovuto sfilare da piazza Repubblica dell’Ossola fino al monumento ai caduti e non ci sarà la banda musicale. Una decisione che ha scatenato le proteste dell’Anpi provinciale del Verbano-Cusio-Ossola.

E ancora, due Comuni bresciani hanno annullato le celebrazioni del 25 aprile. Sono Ono San Pietro e Cividate Camuno, entrambi in Vallecamonica ed entrambi a guida centrodestra. In quest’ultimo paese il sindaco è Alessandro Francesetti, coordinatore di Fratelli d’Italia in Vallecamonica, che già aveva deciso di organizzare le celebrazioni per sabato 26 aprile e che ieri ha comunque annullato l’appuntamento.

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