Nel 2024 coinvolte ben 1300 aziende. Besostri: “In questa fase storica è importante fare investimenti nelle nuove tecnologie”.
Roma – CAI, acronimo di Consorzi Agrari d’Italia, nasce con il preciso intento di sostenere gli agricoltori nelle attività quotidiane e rispondere alle loro esigenze con soluzioni concrete. Come il credito a tasso zero, tanto per fare un esempio. Tra queste soluzioni, per il quarto anno consecutivo, c’è infatti Risultato Sicuro, un fido commerciale di conto corrente, offerto direttamente agli agricoltori attraverso i principali istituti bancari del Paese e pensato per facilitare l’acquisto di prodotti e servizi CAI come mezzi tecnici, mangimi, impiantistica, sistemi di irrigazione e soluzioni per l’agricoltura di precisione. Prodotti e servizi che sono disponibili presso le oltre 300 agenzie di Consorzi Agrari d’Italia presenti in 44 province e 12 regioni.
L’iniziativa risale al 2022 ed ha coinvolto 628 aziende per un valore pari a 28 milioni di euro. Nel 2024 le aziende agricole sono salite a 1300 per un investimento di 80 milioni in tutto il Paese. Il risparmio totale per coloro che hanno aderito all’iniziativa è stato di oltre 1,6 mln di euro di interessi sul credito. Il finanziamento è valido per acquisti effettuati dal primo gennaio al 31 dicembre 2025 e CAI si farà carico della quota interessi e delle commissioni sul fido, a partire dall’apertura del rapporto fino al 31 dicembre 2025. Una iniziativa nata dall’esperienza di CAI sul territorio e dalla conoscenza delle dinamiche del settore: l’impresa agricola si trova costantemente esposta, per mesi, a spese ed investimenti per portare a termine la coltura, mentre incassa una sola volta l’anno, tipicamente a seguito del raccolto.
Carlo Besostri, imprenditore agricolo del settore risicolo della Lomellina e presidente dell’impresa sociale S.E.E.D. (acronimo che sta per: Semina, Educa, Evolvi, Dona) commenta l’iniziativa del CAI.
“Si tratta senza dubbio di un sostegno economico importante – dice il responsabile di Seed-Italia – Come sostenuto più da Consorzi Agrari d’Italia, che conoscono molto bene la situazione, gli agricoltori devono ricorrere al debito per garantire pagamenti regolari ai fornitori erodendo il margine residuo dell’azienda agricola a causa degli interessi sul credito. Ecco perché con la possibilità il credito a tasso zero permette all’agricoltore di affrontare la stagione colturale con una maggiore serenità pianificando il momento più adatto per la vendita del proprio raccolto. Inoltre, mai come in questa fase storica le aziende agricole hanno la necessità fare investimenti in nuove tecnologie per essere più competitive e per contribuire al raggiungimento degli standard ambientali stabiliti dall’Unione europea con Green Deal e Farm to Fork”.
Come si muove la politica sul credito agrario e come funziona?
“L’orientamento della politica economica agricola è di sostegno al settore ad ogni livello (europeo, nazionale e regionale), con forme di supporto agli agricoltori che vanno dal sostegno ai prezzi al sostegno ai redditi – conclude Besostri – Uno strumento coerente con queste forme di tutela consiste proprio nelle agevolazioni previste, quando un agricoltore ricorre al credito agrario. Si tratta di agevolazioni di fonte normativa spesso diversa – o regionale oppure nazionale – che si concretano o in un abbassamento notevole degli interessi che gli agricoltori versano alle banche, per i finanziamenti ricevuti, o in una compartecipazione del soggetto agevolatore all’importo da finanziare, ossia le agevolazioni in conto capitale. Le riforme in atto, che riguardano tanto il sistema bancario che la politica economica agricola, hanno un ruolo determinante nel riattribuire alla finanza il ruolo che dovrebbe avere nel contribuire allo sviluppo delle imprese agricole italiane”.