La Lega fa quadrato sull’ex vicepresidente della Regione Sicilia: “Ha fatto un pit stop ma sarà sempre più forte e la verità verrà a galla”.
Catania – Luca Sammartino si difende, risponde alle domande del gip ed è intenzionato a far venire a galla il “brutto tiro” che gli è stato rifilato. Per questo, il suo difensore, Carmelo Peluso anticipa che farà ricorso al tribunale del Riesame, “sempre che non sia lo stesso Gip a revocare il proprio provvedimento, dopo l’interrogatorio”. L’ex vice presidente della Regione siciliana dice di avere “grande fiducia e rispetto verso la magistratura”, anche dopo “i provvedimenti che l’autorità giudiziaria ha ritenuto di contestarmi”. Il deputato regionale della Lega rimane, dopo l’interrogatorio a Catania, sospeso per un anno dalle funzioni e dalle cariche pubbliche, dunque non più vice di Renato Schifani e assessore all’Agricoltura, cariche da cui si è dimesso, ma deputato regionale, come tiene a precisare lui stesso, sì.
Deputato è infatti una carica elettiva, anche se l’ordinanza del Gip Carla Aurora Valenti parla di sospensione
dai “pubblici uffici ricoperti, con interdizione da tutte le attività inerenti” con l’accusa di corruzione aggravata. E’ stata proprio il giudice Valenti a sentire l’esponente della Lega, con l’interrogatorio di garanzia: “E’ corretto – insiste Sammartino dialogando con i giornalisti – che l’autorità giudiziaria svolga le proprie funzioni e io le
rispetto”. E aggiunge di aver risposto a tutte le domande del giudice e dei Pm, e di avere chiarito ogni punto delle due contestazioni mosse.
“L’accusa ritiene – afferma – che io abbia contribuito alla procedura che ha condotto alla revisione della
pianta organica delle farmacie nel Comune di Tremestieri e che abbia fatto bonificare la mia segreteria da un carabiniere fuori servizio. Entrambe le accuse sono infondate e ho puntualmente spiegato le ragioni. E’ bene precisare che non mi è mai stato contestato alcun rapporto illecito con personaggi legati ad ambienti criminali e men che meno un’ipotesi di voto di scambio. Sono sereno e mi auguro che la verità venga subito
a galla”.
Intanto, il mondo politico e non solo la Lega si agita attorno all’ennesima bufera che si abbatte sui partiti. A partire dal commissario della Lega in Sicilia Claudio Durigon che, presentando a Palermo, la lista del Carroccio per il collegio Isole alle Europee, strappa un applauso per Sammartino dalla platea. “Ringrazio tutto il partito, gli assessori regionali, i deputati, che hanno lavorato tanto e soprattutto a un amico – dice Durigon – che ha fatto un pit stop, ma che sarà sempre più forte che è Luca Sammartino a cui va il nostro applauso e che spero uscirà da questa vicenda in maniera veloce”.
E ancora Durigon ci mette il carico: “Se mi chiedete se in questo momento c’è qualcosa di strano nel rapporto
magistratura-politica, posso dire che è la prima volta che vedo una forza così importante di azioni a pochi mesi dalle elezioni. E’ un momento particolare che dobbiamo sicuramente vagliare”. Poi lancia una stoccata al centrosinistra: “Io sono garantista per natura – conclude – in Italia abbiamo visto cose, da Bari a Torino, e non ho ecceduto in dichiarazioni. Credo che Sammartino saprà spiegare come sono andate le cose e sono molto fiducioso ed è importante sottolineare che qui non parliamo di mafia”.
Un pit stop in cui anche il senatore della Lega Nino Germanà, intervenendo alla presentazione dei candidati siciliani del Carroccio alle elezioni europee dedica un pensiero a Sammartino: “per me – sottolinea – è come un fratello e a lui dedico un pensiero speciale in questo pit stop. Parlo apertamente di questa bomba che è scoppiata mentre la Sicilia era rappresentata da questo giovane assessore all’ultimo giorno del Vinitaly: uno dei migliori assessori che abbiamo mai avuto all’Agricoltura. Questa bomba, che riguarda una vicenda vecchia, chissà perché è scoppiata a 50 giorni dal voto. E noi per questo, con grande orgoglio, correremo più forti di prima”.
Sulla vicenda interviene anche il leader di Azione, Carlo Calenda: “Non commento fatti giudiziari come
quello in cui è coinvolto Sammartino – dice – però è preoccupante che in Sicilia si incontri gente che si vanta di possedere 120 o 140 mila voti. Noi presenteremo candidati come Sonia Alfano e Giangiacomo Palazzolo, sono due profili che hanno grande attenzione per la legalità”. Se i siciliani vogliono una Sicilia migliore – ha proseguito – una Sicilia più presente in Europa, devono votare liberamente, e nessuno deve possedere il loro voto”.