Gli attacchi Ddos da parte del gruppo NoName057 sono partiti 9 giorni fa in risposta al discorso pronunciato dal Capo dello Stato.
Roma – Gli hacker filorussi non si fermano. Un nuovo attacco informatico è stato infatti rivendicato dal gruppo “NoName057(16)”. Nel mirino i siti di diversi enti locali, tra cui quelli della Regione Puglia, dei Comuni di Catania e Verona, e delle Province siciliane di Trapani, Ragusa, Caltanissetta ed Enna, del Comune di Catania. Gli attacchi hacker Ddos da parte del gruppo filorusso NoName057 sono partiti nove giorni fa in risposta al discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Marsiglia, ritenuto dagli hacker “russofobo”.
Ieri risultavano irraggiungibili i seguenti siti: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria (in manutenzione), Lazio. Per quanto riguarda i Comuni invece: Milano, Varese, Bergamo, Portoferraio. Nel mirino del gruppo anche il sito dell’aeroporto di Bergamo. Due giorni fa nel mirino era finito il sito personale della premier, giorgiameloni.it, che però risultava accessibile al contrario della pagina del Mise/Mimit, così come i portali di Adriafer, Fiocchi e Benelli, offline.
Dietro gli attacchi, il gruppo NoName057, gruppo di dilettanti criminali informatici filorussi che si è presentato per la prima volta nel marzo 2022 e da allora ha rivendicato la responsabilità di svariati attacchi cibernetici contro agenzie governative, media e aziende private ucraini, statunitensi ed europei, in particolare siti web di governi, mezzi di informazione e aziende.
Il Ddos è un tipo di attacco informatico che tenta di rendere non disponibile un sito web o una risorsa di rete sovraccaricandoli con traffico dannoso e rendendoli di conseguenza inutilizzabili. L’acronimo sta per ‘Distributed Denial-of-Service’: gli hacker sovraccaricano il sito preso di mira con traffico Internet indesiderato, impedendo a quello normale di giungere alla destinazione prevista. L’obiettivo è ingolfare i siti, prendendo di mira server, reti di distribuzione o data center che vengono inondati di false richieste di accesso, a cui non riescono a far fronte.