Confiscati beni per 160 milioni di euro a tre imprenditori di Catanzaro [VIDEO]

Nell’operazione della Guardia di Finanza coinvolti padre – condannato anche per concorso esterno in associazione mafiosa – e due figli. 

Catanzaro – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca di prevenzione di beni per un valore di oltre 160 milioni di euro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro. Destinatari della misura ablativa sono tre imprenditori catanzaresi, padre e due figli, condannati in via definitiva perché riconosciuti colpevoli, il primo, di concorso esterno in associazione mafiosa, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed estorsione; i secondi, per i reati di autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini economico-patrimoniali, condotte dagli investigatori del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno permesso di individuare un ingente patrimonio riconducibile agli imprenditori, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati o alle attività economiche svolte da loro e dai familiari. Gli approfondimenti sono stati estesi a tutti i soggetti legati ai tre imprenditori secondo la normativa di prevenzione, comprese persone fisiche, società e consorzi, di cui essi potevano disporre, direttamente o indirettamente.

Le analisi documentali su variazioni patrimoniali e societarie nel corso degli anni, unite a complesse indagini bancarie, hanno rivelato l’esistenza di una vera e propria “holding familiare”. Inoltre, il riscontro con pregresse vicende giudiziarie ha evidenziato legami con esponenti di importanti cosche della ’ndrangheta, portando all’inquadramento degli imprenditori nella categoria dei soggetti portatori di pericolosità sociale qualificata.

I beni sottoposti a confisca costituiscono gran parte del patrimonio già sequestrato nel maggio 2021 e includono: 79 unità immobiliari e 45 appezzamenti di terreno situati a Catanzaro, Simeri Crichi (CZ), Sersale (CZ), Soveria Simeri (CZ), Settingiano (CZ) e Cirò Marina (KR); 80 automezzi, tra autoveicoli e macchine operatrici; 43 rapporti bancari e polizze assicurative; Quote sociali e complessi aziendali, tra cui: un importante cantiere per la produzione del calcestruzzo; 7 società con sede a Catanzaro, Botricello (CZ), Simeri Crichi (CZ) e Firenze, operanti nel settore dell’edilizia pubblica e privata. Il valore complessivo dell’ingente patrimonio confiscato in primo grado ammonta a oltre 160 milioni di euro. Il relativo procedimento di prevenzione patrimoniale è tuttora pendente.

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