Gli investigatori italiani, americani e dell’Interpol hanno eseguito indagini certosine e degne delle migliori inchieste contro il crimine organizzato. I due latitanti, che hanno goduto di sostegno, coperture e complicità a livello internazionale, si sono arresi con i loro gregari senza opporre resistenza.
Il superlatitante della ‘ndrangheta Rocco Morabito, 54 anni, originario di Africo, è finito in manette in Brasile a seguito di un’operazione internazionale di polizia effettuata dai Ros, Dea, Fbi, Interpol e polizia federale brasiliana.
Rocco Morabito, “il re della coca di Milano”, era ricercato dal 2019 dopo l’evasione da un carcere uruguayano, è considerato il secondo latitante più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro. L’uomo era il principale punto di riferimento dei cartelli del narcotraffico e gli investigatori hanno seguito le sue tracce in lungo e in largo per il Sudamerica.
L’oligarca della criminalità calabrese Morabito è considerato un esponente di spicco della cosca Morabito-Bruzzaniti-Palamara di Africo Nuovo (RC) e affiliato alla locale ‘ndrina di Volpiano (To). Il boss è stato condannato in maniera definitiva più volte per reati associativi e traffico di stupefacenti.
Il boss, catturato a Joao Pessoa, capitale dello stato brasiliano di Paraiba, era già stato arrestato nel 2017 in Uruguay dopo 23 anni di latitanza ma due anni dopo era riuscito a fuggire dal carcere di Montevideo dove era in attesa di estradizione in Italia.
Con Morabito ed altri sodali più giovani è stato arrestato anche Vincenzo Pasquino, latitante originario di Torino, anche lui definito un delinquente di alto spessore criminale e inserito nella relativa lista dei 10 più pericolosi.