I provvedimenti cautelari riguardano 4 persone condannate per reati gravi, tra cui associazione per il traffico illecito di stupefacenti.
Bari – Colpo al narcotraffico nel capoluogo pugliese. I finanzieri del Comando Provinciale hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, emesso dal gip del Tribunale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I provvedimenti cautelari riguardano quattro persone recentemente condannate per reati gravi, tra cui associazione per il traffico illecito di sostanze stupefacenti, produzione e detenzione di sostanze stupefacenti, riciclaggio e detenzione illegale di armi.
La condanna, emessa a marzo 2025, ha portato a pene detentive fino a 20 anni di reclusione per i capi dell’associazione. Contestualmente, è stata disposta la confisca per sproporzione del patrimonio, ritenendo che i beni acquisiti non fossero giustificati da fonti reddituali lecite, in considerazione della pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. Il sequestro riguarda immobili, terreni e compendi aziendali ubicati nelle città di Fasano e Andria, attivi nel settore del commercio all’ingrosso di alimenti, per un valore totale di circa 2 milioni di euro.
Le indagini economico-patrimoniali condotte dai finanzieri hanno evidenziato come i patrimoni acquisiti non fossero giustificabili da redditi leciti. L’attività investigativa ha coinvolto anche l’analisi di numerosi contratti di compravendita, atti pubblici e movimentazioni finanziarie, che hanno permesso di documentare l’arricchimento ingiustificato degli indagati e delle loro famiglie.
L’indagine ha portato anche alla luce un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti, con base operativa ad Andria e ramificazioni nel Brindisino. L’organizzazione riforniva i mercati pugliesi con grandi quantitativi di marijuana, hashish e cocaina, provenienti da Calabria e Spagna. Durante le operazioni di polizia, sono stati sequestrati rilevanti quantitativi di droga e arrestati diversi membri dell’associazione. L’attività investigativa, che ha incluso intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi di messaggi su piattaforme criptate e altre operazioni di controllo, ha messo in luce anche l’uso di armi da fuoco da parte degli indagati per risolvere conflitti legati al traffico di droga.
L’operazione segna un importante passo nel contrasto al crimine organizzato e al traffico di stupefacenti, e si inserisce nell’ampio impegno della Guardia di Finanza per il sequestro di beni illeciti derivanti da attività criminali.