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Codice della strada ad “alta tensione”: maggioranza divisa diserta commissione

Pd e Italia Viva raccontano di una “maretta” dopo il redditometro che ha fatto slittare il voto in commissione per la mancanza di presenze.

Roma – “Piccoli segnali di tensione interna alla maggioranza. Dopo una giornata di ieri costellata di
scontri dentro al governo su ritorno al redditometro e ripristino del servizio di leva militare, questa mattina in commissione politiche europee la maggioranza si è trovata senza numeri nella votazione della riforma del nuovo a codice della strada voluto da Salvini”. A raccontare il retroscena il Gruppo Italia Viva Senato, che fa notare come “tutte le opposizioni erano presenti, mentre tra i banchi della maggioranza si vedevano vistosi vuoti. Risultato? Il provvedimento slitta e non viene messo ai voti, altrimenti il governo sarebbe stato battuto. Sono piccoli, ma evidente segnali di tensione”.

Anche i senatori del Pd presenti in commissione Politiche Ue Filippo Sensi, Dario Franceschini, Vincenza Rando e Tatiana Rojc, sottolineano: “In Senato la destra continua ad avere un atteggiamento disinvolto e proprietario nei confronti delle istituzioni. In commissione Politiche Ue il presidente Terzi di Sant’Agata aveva deciso di far votare i pareri sul nuovo Codice della strada, il provvedimento caro al ministro Salvini, nonostante da parte di molti gruppi fosse venuta la richiesta di rinviare il voto. Ma accortosi che mancavano molti senatori della maggioranza ha repentinamente, e su pressione dei senatori leghisti presenti, cambiato idea e rinviato il voto”.

Matteo Salvini

Per i dem è l’ennesimo caso in cui decisioni prese e assunte vengono cambiate in corso d’opera. Ma non possiamo più tollerare che la maggioranza pieghi le regole e la prassi parlamentare alle proprie convenienze”. Una riforma, quella del Codice della strada, tanto voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che vuole marchiare il territorio della sicurezza stradale. L’iter di approvazione, dopo oltre un anno dai primi annunci, sembra quasi arrivato alla conclusione. Un ritardo – spiega Salvini – dovuto agli “oltre 700 emendamenti presentati al testo” e ai tempi burocratici. “Spero che il nuovo Codice della strada – sottolinea il ministro – verrà approvato entro inizio luglio e che per le prossime vacanze le nuove norme siano in vigore”.

Nel testo – ricorda il leader della Lega – una stretta su chi si mette alla guida in stato di ubriachezza e sotto l’uso di sostanze stupefacenti e sull’uso del telefonino mentre si è alla guida, un comportamento “più pericoloso dell’assunzione di alcool” che rappresenta “la prima causa di incidente”. Al centro del nuovo Codice – ha evidenziato il ministro – “educazione, prevenzione, controllo e pene più pesanti per i recidivi”. Come è necessario – afferma Salvini – normare e proteggere le piste ciclabili che non possono essere delle semplici strisce dipinte sulla strada. Anche le condizioni dell’asfalto sono fondamentali per la sicurezza”. E ancora “più controllo sui monopattini con l’obbligo di assicurazione, targa e casco. Ora c’è l’anarchia”.

Tra le novità annunciate dal vicepremier un finanziamento di “60 milioni di euro per installare guardrail salvavita” a tutela soprattutto dei motociclisti. Il ministero è al lavoro anche sul fronte della patente. “La patente a punti va ripensata perché non è efficace: è pieno di nonne senza punti della patente a cui sono stati decurtati quelli persi da figli o nipoti. Sto pensando anche a come cambiare l’esame della patente perché per ora è un terno al lotto, è come i quiz a medicina: sembra la ruota della fortuna. Lo renderemo più moderno aggiornandolo ai nuovi veicoli di oggi. Dei nuovi criteri ne parleremo dal 2025″.

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