Il rapporto Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero: vino superstar, seguono ortaggi trasformati e formaggi. Ma la contraffazione pesa per 120 miliardi.
Roma – L’export alimentare cresce a luglio il doppio (+15,7%) rispetto al dato generale conducendo il cibo Made in Italy verso un nuovo record dopo i 64 miliardi in valore raggiunti lo scorso anno. Ad affermarlo è l’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero del settimo mese del 2024 nel confronto con lo stesso periodo del 2023.
Un vero e proprio boom si registra sul mercato americano dove l’enogastronomia tricolore fa segnare un incremento del 30% – rileva Coldiretti – ma la crescita a doppia cifra contraddistingue anche Francia (+11%), Gran Bretagna (+15%), Cina (+18%) e Russia (+28%), mentre la Germania si “ferma” a un +9%.
Se si guarda poi al dato complessivo dei primi sette mesi, le esportazioni agroalimentari totale hanno raggiunto il valore di 40 miliardi di euro e se il trend di crescita dovesse essere mantenuto si potrebbero arrivare quest’anno a sfiorare i 70 miliardi di euro. Il prodotto più esportato è il vino davanti all’ortofrutta trasformata, i formaggi (+8%), la pasta, gli altri derivati dai cereali, frutta e verdura fresche (+6%), salumi e olio d’oliva.
Un successo sul quale pesa però il “fardello” del falso Made in Italy agroalimentare che nel mondo vale oggi 120 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. Da qui la necessità – precisa Coldiretti – di un chiaro stop al fenomeno della contraffazione internazionale a partire dagli accordi commerciali stipulati dall’Unione Europea dove serve l’applicazione del principio di reciprocità.
Ma è importante anche colmare i ritardi infrastrutturali dell’Italia che – conclude Coldiretti – costano all’agroalimentare nazionale circa 9 miliardi di euro di mancate esportazioni, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.