CHI HA RUBATO I CUCCIOLI DI EVITA?

Evita è una dolcissima cagnolina cui hanno sottratto i cuccioli che stava allattando, dopo esser stata abbandonata priva di microchip sul territorio.

Siamo in Sicilia, terra di abbandoni come un po’ tutto il Sud Italia, e benché ci siano dei miglioramenti, la situazione continua a essere a dir poco disastrosa.

Non per tutti il cane è il migliore amico dell’uomo, per molti è un peso, un oggetto di cui liberarsi al più presto. È una questione di cultura, o meglio, il frutto di cultura malata. Del pensiero: “Tanto è solo un cane”. Occorrerebbe una mappatura e una sterilizzazione di massa non solo dei randagi che vivono liberi, ma anche dei cani di proprietà, lasciati spesso a “pascolare” da soli. È necessario, altresì, un serio inasprimento delle pene per chi abbandona cani e gatti; forse solo così si potrà arginare, o quantomeno ridurre, il problema del randagismo sul territorio.

Agli stolti che ancora credono che l’amore materno sia esclusiva facoltà del genere umano, vogliamo raccontare la storia di Evita (È vita), un caso di sottrazione di figli, che farebbe impallidire anche Bibbiano.

Purtroppo non si tratta di un caso isolato, ma quanto ancora avviene quotidianamente per mancanza di conoscenza, per quella cultura sbagliata che non considera senziente e degna di valore la vita animale. Per farlo, partiamo dalla lettera aperta, scritta dalla signora Donatella del Mastro, che riportiamo integralmente:

Egregio Magnifico Rettore Cuzzocrea,

Le scrivo per rappresentarle un disagio vissuto ieri, 5 marzo, iniziato alle ore 15.45. Mi trovavo a passare davanti al dipartimento di scienze politiche sito in piazza XX settembre, a Messina, precisamente davanti al cancello del giardino del dipartimento. Mi viene incontro una cagnolina, visibilmente in fase di allattamento, che mi faceva capire disperatamente di voler entrare nel cancello chiuso dove aveva i cuccioli. Entro in dipartimento e chiedo al portiere se per favore potesse aprire un attimo il cancello per permettere alla cagnolina di entrare. Un diniego assoluto per disposizioni ricevute dall’alto. Spero con il cuore che non sia lei, Magnifico Rettore, “l’alto”. Insisto dicendo che la cagnetta era disperata e il portiere mi risponde con le testuali parole: “Se si porta via i cuccioli dal giardino, allora la faccio entrare insieme alla cagnetta. Ieri è stata chiamata l’ASL ma non si è presentato ancora nessuno”.

Naturalmente io non potevo prendere i cuccioli ma ho provveduto a trovare soluzioni alternative. Mi sono attivata chiamando dei volontari e finalmente alle 20.00 si è formato un gruppetto di “sensibili” tra cui una guardia zoofila e alcuni volontari. Intanto la cagnetta sembrava impazzita, continuava a girare attorno all’edificio, tentando di entrare da ogni fessura delle inferriate. Finalmente, intorno alle 22.00, dopo aver chiamato sia vigili urbani che i responsabili della videosorveglianza Ksm, la guardia zoofila con la guardia Ksm sono entrati dentro il cancello del dipartimento, ma dei cuccioli non c’era più nessuna traccia. Stamattina, 6 marzo, mi è stato riferito da una volontaria che ha fatto il sopralluogo, che la cagnetta, sempre più afflitta, è entrata a cercare i suoi cagnetti, ma non li ha trovati ed è rimasta prona e disperata nel cunicolo dove li aveva nascosti. Sempre in giornata mi hanno comunicato che è stata portata al Canile di Millemusi, sofferente e afflitta.

La domanda che le pongo, Magnifico rettore, lei forse sa che fine hanno fatto i cuccioli?

Ovviamente nessuno ha l’obbligo di fare nulla, ma sarebbe bello scoprire che tutti abbiamo amore verso ogni essere vivente, perché solo così possiamo salvare il mondo dal degrado inarrestabile in cui sta precipitando. E sarebbe meraviglioso scoprire anche che lei, che ha sicuramente più amici di quanti ne ho io, riesca a farla adottare, cosicché possa ricevere amore che supplisca in parte al dolore di mamma che sta patendo

L’ho battezzata Evita, mi è parso un nome pregno di umanità.

Io sto raccontando il mio disagio nell’assistere, nel 2020, a episodi come questo. Premetto che non sono una volontaria ma mi trovavo a passare di là e la cagnetta ha chiesto il mio aiuto, aiuto che purtroppo non sono riuscita a darle e questo mi rende impotente e triste. Evita mi ha chiesto inoltre di scriverle queste righe confidando nella sua sensibilità. Spero di avere una risposta alla mia domanda: dove sono finiti i cagnolini?

Le auguro una giornata piena d’amore.

Donatella del Mastro

L’accorato appello, lanciato al Magnifico Rettore dell’università di Messina, avrebbe commosso chiunque, ma l’integerrimo Salvatore Cuzzocrea, al di là del laconico comunicato rilasciato – “sarà chiesta una relazione al responsabile della KSM e il verbale redatto dai vigili urbani intervenuti, al fine di verificare i fatti e fare chiarezza sulla vicenda” non ha più fatto sapere nulla. Né tantomeno si è occupato e preoccupato della cagnolina che giace ancora in canile, disperata più che mai perché a causa delle restrizioni del coronavirus non ha più nemmeno il conforto dei volontari.

In aiuto e a supporto della signora Del Mastro, si è apertamente schierata Raffaella Spadaro, che oltre a essere fattiva collaboratrice del nostro giornale, è anche instancabile coportavoce dei Verdi Sicilia. Sui social, Raffaella ha fatto sentire tutto il suo sdegno per la triste vicenda, ma anziché raccogliere la solidarietà dei cittadini, come ci sarebbe aspettato, a esclusione di uno sparuto gruppo di veri e rari animalisti, si è vista attaccare in pubblico e in privato dai cosiddetti amici degli amici, rea a loro dire, di aver osato attaccare i “poteri forti”.

Persino un parente stretto, via WhatsApp, probabilmente spaventato all’idea di perdere qualche richiesta di forniture e non poter più fare affari con l’Università, l’ha insultata e denigrata dicendo: “Vedi di smetterla, lascia stare in pace Salvatore Cuzzocrea”.

A parte i biechi e loschi retroscena della vicenda, che lasciano il tempo che trovano, e posto che ormai per i cuccioli non c’è più nulla da fare, quello che a noi importa, e che continueremo a chiedere, è: Chi ha preso i cuccioli? Che fine hanno fatto? Il sindaco, responsabile degli animali vaganti sul territorio, cosa sta facendo? Sono state acquisite le immagine delle telecamere dalle competenti autorità, per individuare e punire i responsabili? È stata interrogata la guardia giurata della Ksm, per scoprire chi “dall’alto” abbia dato questi ordini? Le competenti autorità, giunte sul posto, hanno proceduto a una denuncia contro ignoti, visto che si ravvisano gravi reati penali?

A queste e ad altre domande non abbiamo ancora avuto risposta e chissà quando, e se, ne avremo, per quanto sia stato dichiarato di voler fare chiarezza. Sulla vicenda, anche le associazioni animaliste Zampe che danno una mano onlus, rappresentata dall’avv. Giada Bernardi e l’UGDA rappresentata da Paola Suà, intendono far luce con ogni mezzo.

Non crediamo che l’emergenza COVID-19 abbia impedito di svolgere le opportune indagini e auspichiamo invece che non sia stato steso un “pietoso velo”, su volere dei poteri forti o, per meglio dire, per “disposizioni ricevute dall’alto”. La Del Mastro nella sua nota chiede aiuto al Rettore per fare adottare la cagnetta, magari dalla stessa università, ma noi non pensiamo sia una buona idea darla in pasto ai possibili responsabili.

Non è vero che nessuno ha l’obbligo di fare nulla. Lei, Rettore, a nostro modesto parere, “dall’alto” della sua posizione ha l’obbligo morale di tirare fuori la cagnetta dal canile, e collocarla in una pensione a 5 stelle, a spese dell’università, fino a che non troverà la degna adozione che merita. Glielo deve perché, anche se non è lei il diretto responsabile, è comunque colpevole di non aver saputo o voluto difendere i suoi cuccioli dalla barbarie umana. Per i cuccioli non c’è più nulla da fare, ma per la mamma c’è ancora una speranza di vita, anzi di Evita.

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